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Ciclo riabilitativo in Day Hospital per pazienti cardiopatici

Applicazioni di Tecnica Cranio-Sacrale (CST) e di Rilascio Somato-Emozionale (SER®) nelle strutture ospedaliere e sanitarie pubbliche e private:

– nel post-operatorio di cardiochirurgia
– sui pazienti cardiopatici
– nella riabilitazione cardio-vascolare.

PREMESSA

Estratto da: “Gli Atti del Convegno” pubblicati a seguito del “1° CONVEGNO NAZIONALE DI TERAPIA CRANIO SACRALE”, organizzato dall’Accademia Cranio Sacrale Metodo Upledger, nell’anno 2005 in Italia, in collaborazione con l’Upledger Institute USA e con la partecipazione del Dott. John E. Upledger. Segue la trascrizione della relazione fatta al Convegno dalla Dott.ssa Marina Donzelli – Medico Chirurgo, Fisiatria.

 

RIABILITAZIONE DEI PAZIENTI CARDIOPATICI

Sono una fisiatra, e lavoro al Clinic Center di Napoli, una clinica dedicata interamente alla riabilitazione, con 250 posti letto, in cui facciamo riabilitazione motoria, neuromotoria, respiratoria, cardiologica e geriatrica. Abbiamo anche due reparti di day-hospital: uno neuromotorio con 30 posti e uno cardiologico con 25 posti.

Già da alcuni anni applichiamo la terapia cranio-sacrale ai nostri pazienti, nei reparti di neurologia, ortopedia, geriatria e cardiologia.

  • Per quanto riguarda il reparto di neurologia, stiamo iniziando a studiare i dati e rispettivi parametri di pazienti con il Parkinson e la SLA. Abbiamo avuto delle esperienze significative soprattutto con il Parkinson.
  • Per quanto riguarda il reparto di ortopedia, abbiamo visto che la terapia cranio-sacrale è elettiva nell’artrite reumatoide, dato che i pazienti, che arrivano in uno stato di infiammazione acuta, sono molto difficili da trattare. La terapia cranio-sacrale ci ha dato appunto dei risultati splendidi per questi pazienti per i quali è difficile l’approccio di qualsiasi tipo di terapia.
  • Per quanto riguarda la geriatria, abbiamo a che fare con tutte le sindromi da allettamento che combattiamo con la terapia cranio-sacrale.
  • Per la cardiologia, invece, abbiamo casi di cardiopatia ischemica. Vi darò i dati preliminari di questo lavoro che stiamo facendo in clinica.

NEL DAY-HOSPITAL

Nel reparto di day-hospital cardiologico il paziente viene cinque volte la settimana, facendo venti sedute per un periodo totale di circa un mese di trattamento. Sono pazienti provenienti dall’unità coronarica e dalla cardio-chirurgia.

L’équipe è formata da due cardiologi, un fisiatra, uno psicologo e un dietologo, tre terapisti e un infermiere professionale.

Il paziente entra in clinica seguendo la normale routine.

Il primo giorno:

  • accettazione,
  • anamnesi,
  • esame obiettivo,
  • esami di routine,
  • elettrocardiogramma,
  • walking test
  • valutazione clinica globale per stabilire che tipo di programma riabilitativo seguire.

Il secondo giorno viene impostato il programma riabilitativo, cui segue una valutazione del terapista.

Ora vi spiego come è stato impostato il nostro lavoro negli ultimi due anni.

Abbiamo diviso i pazienti in due gruppi:

  • il primo gruppo, denominato “A” per semplificazione, segue l’attività educazionale e l’attività fisica,
  • al secondo gruppo denominato “B”, viene applicata anche la terapia cranio-sacrale

Gli obiettivi generali della riabilitazione del paziente cardiopatico sono:

  • il miglioramento della funzionalità del sistema cardio-circolatorio;
  • la riduzione dei fattori di rischio di malattia cardio-vascolare;
  • la presa di coscienza da parte del paziente dell’importanza del training fisico;
  • il miglioramento della qualità della vita.

I parametri che abbiamo esaminato sono:

  • la pressione arteriosa,
  • la saturazione dell’ossigeno,
  • la frequenza cardiaca, • l’ansia e la depressione
  • l’ansia e la depressione.

Questi parametri vengono presi ovviamente all’inizio e alla fine di tutta la degenza, ma la pressione, la saturazione e la frequenza vengono misurati all’inizio della seduta di fisioterapia del ricovero e alla fine della giornata, mentre per misurare l’ansia e la depressione vengono dati ai pazienti dei questionari il primo giorno e l’ultimo.

Con questo programma possiamo valutare l’efficacia della terapia cranio-sacrale a breve e lungo termine.

Stiamo cercando non solo di valutare l’efficacia della terapia nel paziente alla fine del mese di degenza, ma di osservare anche i pazienti che hanno seguito questo percorso sei mesi fa o un anno fa, per valutare gli effetti a lungo termine.

Il lavoro non è ancora terminato: sembra che nei pazienti del gruppo B la frequenza cardiaca sia migliorata. Per quanto riguarda la saturazione dell’ossigeno non abbiamo riscontrato grosse differenze nei pazienti dei due gruppi, mentre le differenze si notano per quanto riguarda la pressione arteriosa prima della seduta cranio-sacrale e alla fine di ogni seduta.

Ciò che ci fa affermare la validità della terapia cranio-sacrale è il tono dell’umore: quasi tutti i pazienti del gruppo B alla fine rispondono al questionario con dei dati indicativi dai quali si riscontrano dei progressi nettamente migliori rispetto ai pazienti del gruppo A.

Da pochi mesi valutiamo anche la postura in questi pazienti: quelli del gruppo B affermano di sentirsi meglio e lo si nota anche nella postura.

I pazienti che vengono dalla cardio-chirurgia, che hanno subito una sternotomia, hanno assunto un atteggiamento posturale particolare negli ultimi mesi, a parte l’ansia e la depressione tipiche di un paziente che ha avuto un infarto.

Abbiamo fatto un convegno a Napoli il dal 19 al 21 giugno del 2003. Questo è l’inizio del nostro lavoro. Dall’1 al 3 dicembre quest’anno faremo un secondo convegno nel quale porteremo a termine questo lavoro.