Dal 1970 ad oggi, il termine “cranio sacrale” purtroppo è spesso abusato ed è associato a metodiche o terapie che non corrispondono assolutamente alla CranioSacral Therapy del Dott. Upledger.
Infatti, la divulgazione della CranioSacral Therapy del dott. Upledger ha incoraggiato ed incoraggia tutt’ora alcune persone a sviluppare approcci diversi basati sui fenomeni cranio-sacrali, il ché potrebbe indurre a pensare che tutti gli approcci cranio-sacrali siano identici ma pensarlo sarebbe un errore dettato dalla superficialità.
Volendo quindi prediligere un approccio corretto nel valutare la scelta di un metodo tecnico-terapeutico, occorre ricordare che, soprattutto quando si sceglie come obiettivo il benessere delle persone, la superficialità potrebbe essere svantaggiosa
Questa metodica ha interessato in questi ultimi anni un numero sempre maggiore di terapisti (medici, fisioterapisti, infermieri, logopedisti, psicoterapeuti, ecc.) che si occupano di riabilitazione, posturologia, neonatologia, terapia del dolore, ecc., e di operatori che lavorano nel campo del benessere delle persone.
Resta inteso che il campo d’applicazione della CST si estende a tutto il lavoro riabilitativo-terapeutico proposto dal terapista sanitario, perché privilegia l’aspetto di approccio terapista/paziente.
In altra modalità, la tecnica cranio-sacrale può essere applicata come tecnica del benessere da parte dei Professionisti Non Organizzati in Ordini o Collegi, come previsto dalla Legge 4/2013.
Nell’ambito della CST e del SER®, entrambe le figure professionali, il terapista e l’operatore, sono identificate con il nome di “Facilitatori”.
Nel trattamento CST, si utilizza l’analisi delle alterazioni tissutali del sistema fasciale corporeo. L’analisi viene eseguita attraverso una meticolosa ricerca delle tensioni anomale del sistema fasciale, per poi applicare le tecniche che aiutano a percepire i minimi movimenti biologici e a riconoscere le tensioni e le alterazioni fasciali determinate da eventi patologici e traumatici.
La CST si basa principalmente sulla stimolazione del sistema auto-correttivo, insito in ogni persona. Le competenze del Facilitatore sono legate alla capacità di osservazione, al tocco leggero ed alla conservazione e l’affinamento della metodologia d’osservazione e d’ascolto del Facilitatore nei confronti dell’utente. In quest’atto, il Facilitatore esercita un tocco (palpazione) non invasivo, pari a 5 grammi di pressione ed è passivo mentre osserva le modificazioni fasciali che avvengono nella persona.
L’organismo di quest’ultima, invece, risulta essere attivo nel ricevere dal Facilitatore la stimolazione atta a decontrarre la restrizione fasciale.
Inoltre, sono importanti le capacità di palpazione e di riconoscimento delle tensioni e delle alterazioni fasciali, le abilità manuali e tecniche per l’impostazione e l’applicazione del progetto facilitativo di ogni singola persona che si sottopone al trattamento.
La CST è dunque una metodica non invasiva che prevede delle tecniche specifiche per la sua applicazione ed è caratterizzata dalla capacità del Facilitatore nell’esercitare un linguaggio non verbale, bensì aptonomico del tocco, nell’ascolto e nella conoscenza della persona.
L’approccio peculiare della CST determina sicuramente un alto livello di consapevolezza e di umanizzazione nel rapporto instaurato tra il Facilitatore e la persona che si affida alle sue cure.
Questo approccio delinea anche la competenza specifica di ogni professionista, evidenziando altresì i limiti e/o le capacità tecnico-professionali rispetto alle conoscenze, le abilità e le competenze acquisite da ogni categoria professionale, sia nell’ambito sanitario sia nel settore del benessere.
Il metodo Upledger viene divulgato ai terapisti e agli operatori attraverso dei corsi teorico-pratici, che costituiscono un’occasione per acquisire nuove competenze tecniche e manovre utili ad affrontare con maggiore efficacia le problematiche delle persone.
Oltre a questi aspetti, ve ne sono ancora molti altri che distinguono l’approccio del Dott. John E. Upledger nel lavoro sul Sistema Cranio Sacrale.
Ad oggi, l’aspetto più importante è l’esperienza clinica da lui maturata negli anni di trattamenti ed osservazioni delle persone, che lo ha portato ad affermare: “Il modo in cui gestiamo le nostre emozioni può influire notevolmente sul nostro benessere fisico.”
Proprio questo approccio ha reso unico nel mondo il lavoro del Dott. Upledger, permettendogli di sviluppare ed evolvere la CST fino ad arrivare alla metodica del SomatoEmotional Release® (SER®), “Rilascio Somato-Emozionale”, spesso imitato ma mai eguagliato nella sua unicità.