Il Tirocinio Clinico (TC, nella sua abbreviazione) è proposto dall’Upledger Italia applicando i protocolli dell’Upledger International e rientra nelle applicazioni avanzate di Terapia Cranio-Sacrale (CST) e di Rilascio Somato-Emozionale (SER®).
Il fautore del primo Tirocinio Clinico applicato in Italia, è il Dott. Diego Maggio Bsc (Hons) D.O., CST-D (nella foto), che è stato allievo diretto del Dott. J. E. Upledger e suo assistente e aiuto-terapista nella clinica dell’Upledger, in Florida (USA).
Ma la prima volta in cui il Dott. Maggio si è trovato a lavorare come Facilitatore, a fianco del Dott. Upledger durante un Tirocinio Clinico, risale al 1994, ed era in Irlanda.
Una breve storia degli esordi, da cui il Dott. Diego Maggio (nella foto a sinistra) ha sviluppato il Tirocinio Clinico in Italia, è stata da lui stesso presentata al Convegno Internazionale di CranioSacral Therapy: “BTD – Beyond The Dura”, organizzato dall’Upledger Institute International nel 2015.
Vi diamo una sintesi, in immagini, della presentazione del Dott. Maggio a BTD-2015, in questo link: ORIGINI DEL TIROCINIO CLINICO IN ITALIA
I Tirocini Clinici svolti in Italia, dal 2004 al 2011, sono stati validati e monitorati personalmente dal dott. John E. Upledger (1932 – 2012), durante la sua attività all’Upledger Institute International, attraverso uno scambio di informazioni, relazioni e testimonianze tra l’Upledger Italia e l’Upledger America.
Durante questo periodo e oltre, fino ad oggi, nei Tirocini Clinici effettuati su pazienti e ospiti di varie strutture sanitarie pubbliche e private, sono state affrontate diverse patologie, sindromi e problematiche.
Le più frequenti sono state:
In questa sezione del sito citiamo solo alcuni dei Tirocini Clinici svolti, in modo da diversificare la tipologia delle casistiche trattate, seppure anche i Tirocini Clinici non presenti nel sito sono stati una grande esperienza e una grande opportunità, per cimentarsi nell’eseguire trattamenti multi-mano all’interno delle strutture sanitarie e per lavorare con patologie/disfunzioni che, per la maggior parte dei terapisti e operatori, non vengono affrontate nella quotidianità lavorativa ad un livello ambulatoriale.
Infatti, il Tirocinio Clinico, oltre all’utilità e al beneficio apportato ai pazienti, ha l’obiettivo di fornire ai terapisti e operatori (Facilitatori) che lo svolgono, le conoscenze necessarie alla valutazione di patologie sia primarie che secondarie presenti in casi disfunzionali a media e lunga degenza e creare le abilità operative e manuali sia per l’inquadramento clinico che per il trattamento riabilitativo secondo la Tecnica/Terapia Cranio-Sacrale (CST) e il Rilascio Somato-Emozionale (SER®).
Per il Facilitatore, questo percorso formativo sviluppa la capacità di una valutazione condivisa con l’analisi clinica dell’equipe riabilitativa operante nelle strutture sanitarie e fa acquisire le basi fondamentali per la valutazione dei risultati ottenuti, sia a livello di progetto riabilitativo individuale che a livello statistico, sull’incidenza dei risultati ottenuti con la CST sui pazienti all’interno del singolo reparto.
L’imporanza dell’approccio multidisciplinare, per il progresso delle conoscenze sul recupero funzionale corretto rispetto alla patologia del paziente, è propria del Tirocinio Clinico e sviluppa la capacità dei professionisti sanitari all’ascolto e alla conoscenza del paziente attraverso il linguaggio non verbale ma aptonomico del tocco, determinando sicuramente un più alto livello di umanizzazione delle cure.
Ad esempio, nel Tirocinio Clinico, trattando i casi specifici di stato vegetativo o le conseguenze della cecità, si è tenuto conto che gli stimoli cutanei e sonori viaggiano fino al talamo, una zona del cervello sottocorticale che ha anche la funzione di elaborare gli stati emozionali perché “dialoga” con le aree sottocorticali del cervello, che continuano a funzionare sempre, anche in questi casi specifici.
Secondo i protocolli del Tirocinio Clinico, si considera che la stimolazione di tutti i sensi, attraverso suoni, odori, ecc., oltre al contatto cutaneo, possiamo trovare un canale d’ingresso per raggiungere lo stato emozionale delle persone. L’incidenza si manifesta anche sul sistema nervoso autonomo, trovando così il modo di portare un maggior equilibrio nell’omeostasi delle persone.
Il Dott. John Upledger è sempre stato all’avanguardia in queste ricerche e applicazioni, fin dalla metà del secolo scorso. Questo “linguaggio” non verbale, che è un modo diverso per dialogare con i pazienti, è ora convalidato e studiato dalle Neuroscienze.
Concludendo, il Tirocinio Clinico si inserisce nel contesto clinico/assistenziale dei profili di cura all’interno delle strutture socio-sanitarie, contestualmente alle specifiche competenze cliniche dei terapisti presenti in ogni reparto.
Inoltre, come importante elemento aggiunto, durante i trattamenti del Tirocinio Clinico si include il coinvolgimento dei famigliari dei pazienti attraverso la condivisione del progetto riabilitativo, migliorando così il rapporto tra Sistema Sanitario e cittadino.