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Le 50 definizioni basilari del paradigma Upledger
LE 50 DEFINIZIONI BASILARI DEL PARADIGMA UPLEDGER

APPROCCIO MENTE-CORPO-SPIRITO:
è una filosofia terapeutica di guarigione che presuppone che i propri pensieri e le proprie emozioni possano essere utilizzati per aiutare a guarire il proprio corpo fisico, e viceversa, considerando sia le parti fisiologiche sia la parte mentale e spirituale di tutti noi, come un’unica forza di guarigione naturale, insita in ognuno di noi per permetterci di facilitare il processo di guarigione.

APPROCCIO TOTALE AL CORPO:

è noto anche come approccio all’interezza della persona, o approccio olistico. È il metodo di valutazione e trattamento delle disfunzioni fisiche all’infuori della compartimentazione di sintomi o di diagnosi, bensì trattando ciò che si trova quando l’intero corpo, unitamente alle aree o alle parti del corpo apparentemente non correlate. Durante la valutazione che viene eseguita nell’Approccio Totale al Corpo, ogni elemento emerso può essere coinvolto nella possibile causa della disfunzione, assieme agli aspetti mentali, emotivi e spirituali correlati, che sono possibili concause della disfunzione. La valutazione e il trattamento delle disfunzioni del corpo avviene attraverso l’Intento, collegandosi con la Saggezza Interiore del paziente e con la memoria dei tessuti, trattando ciò che si trova e così assistendo potenzialmente la persona su molteplici livelli: fisico, mentale, emotivo o spirituale. La causa di un problema non è necessariamente nel sito in cui vengono rilevati i sintomi. Occorre affidarsi della Guida Interiore, propria e del paziente, che ci può portare a facilitare un rilascio completo tale da cambiare la vita di una persona, portandola a livelli ottimali, piuttosto che accontentarsi del rilascio locale di un sintomo.

AUTO-GUARIGIONE:

è la capacità del proprio corpo di guarire se stesso, senza un intervento esterno.

AUTOREALIZZAZIONE:

è la soddisfazione/consapevolezza di accedere al proprio potenziale, comprendendo il proprio percorso ed il fine da raggiungere, realizzandosi nel proprio benessere, nella propria salute e nelle possibilità ottimali nella vita; è una parte importante del processo della CST o del SER, come descritto e proposto nel modello di connessione paziente-facilitatore. Il cliente/paziente ottiene la risoluzione dei problemi, siano essi fisici, emotivi, spirituali o di altro tipo. L’autorealizzazione può anche riguardare un singolo organo o una struttura del corpo, come ad esempio una parte del cervello che non è mai stata valutata o considerata. Può esserci autorealizzazione anche a livello cellulare.

COMPASSIONE:

è il sentimento di partecipazione emotiva che sorge quando si diventa consapevoli del disagio o della sofferenza di un altro, comprendendo la sua situazione mentre la sta vivendo e aiutandolo ad alleviare qualsiasi sofferenza; va esercitata senza giudizio, con empatia, senza perdere la propria neutralità.

COMUNICAZIONE NON VERBALE.

è l’invio e la ricezione di messaggi, espressioni e informazioni, senza verbalizzazione, attraverso metodi diversi da quelli verbali come ad esempio il linguaggio del corpo, nelle espressioni facciali, nella postura, nel tocco o nell’energia. Il terapeuta può comunicare al Non-Conscio del paziente attraverso pensieri, intenzioni, immagini terapeutiche, ecc. L’ascolto del Fattore Significativo (Significant Detector) è una parte importante del processo

CONNESSIONE MENTE-CORPO-SPIRITO:

è una filosofia terapeutica di guarigione che presuppone che i propri pensieri e le proprie emozioni possano essere utilizzati per aiutare a guarire il proprio corpo fisico, e viceversa, considerando sia le parti fisiologiche sia la parte mentale e spirituale di tutti noi, come un’unica forza di guarigione naturale, insita in ognuno di noi per permetterci di facilitare il processo di guarigione.

COSCIENZA:

è uno stato di consapevolezza generale di se stessi, del proprio ambiente e dei propri processi mentali come pensieri, sentimenti e sensazioni, compresi quelli a livello di coscienza universale.

CRANIOSACRAL THERAPY (CST – Tecnica/Terapia Cranio-Sacrale):

è stata così denominata, creata e sviluppata dal Dott. John E. Upledger, D.O. È un metodo complementare di terapia manuale, delicata e funzionale, che ha lo scopo di valutare e trattare il Sistema Cranio-Sacrale e tutti i sistemi ad esso correlati, assecondando i ritmi naturali, unici e peculiari dell’organismo, per sostenere e nutrire il Sistema Nervoso Centrale, individuando e affrontando il problema alla fonte, ricercandone quindi la causa o le concause che potrebbero essere all’interno del CSS (Sistema Cranio-Sacrale), o esterne al CSS, siano esse organiche, emotive o spirituali. La CST, come terapia manuale, lavora con i meccanismi naturali, auto-correttivi e curativi di una persona/essere vivente, per migliorarne la salute e il benessere generali (omeostasi).

DIALOGO TERAPEUTICO / DIALOGO IMMAGINARIO TERAPEUTICO:

è una tecnica adottata per aiutare a migliorare una sessione terapeutica, in cui il terapeuta e alcune “parti” del paziente/cliente (anche organiche, o della personalità, ecc.) sono entrambi impegnati in una conversazione che può essere sia simbolica (verbale o non verbale) sia verbale. Il terapeuta rimane radicato, connesso e obiettivo e utilizza le immagini affiorate dal Non-Conscio del paziente, siano esse sollecitate o no dallo stesso terapista. Nel contempo il terapeuta viene guidato dal Ritmo Cranio-Sacrale del paziente, attraverso il Fattore Significativo e il Medico Interiore, per aiutare a facilitare la risoluzione di un processo di guarigione o la comprensione di una soluzione ottimale per il paziente, al fine di portare il paziente a raggiungere l’autorealizzazione e accettazione. Le diverse “parti” del paziente con cui il terapeuta può dialogare attraverso la voce del cliente/paziente stesso possono essere: la sua saggezza interiore, la sua resistenza, i suoi organi, le cellule, il dolore fisico o emotivo o sintomatologico, o anche delle altre parti che possono “presentarsi” durante la sessione, come ad esempio le Guide di familiari o antenati (Epigenetica).

EMPATIA:

è la capacità di comprendere e condividere i sentimenti di un altro, trascendendo allo stesso tempo la propria soggettività e mantenendo l’integrità personale necessaria per essere comunque presenti all’esperienza soggettiva dell’altro. È una parte importante di ogni sessione di trattamento ed in particolare con il dialogo terapeutico nel processo del SER.

FACILITARE:

è il termine usato per indicare l’atto che rende un’azione, o un processo, più semplice e/o più produttivo, come dovrebbe essere nell’obiettivo di un terapeuta quando sostiene qualcuno in un processo di guarigione. È iniziare in modo neutrale e poi seguire il processo terapeutico, seguendo il tessuto e il piano di trattamento suggerito dalla Saggezza Interiore (IP) della persona, dando un supporto appropriato alla persona, quando necessario.

FACILITATORE:

è colui il quale semplifica un’azione o un processo (nel nostro caso, terapeutico); è colui che inizia, segue e supporta il processo terapeutico in modo neutrale, secondo necessità. “Facilitatore” è il nome dato dal Dott. John E. Upledger ai terapisti/operatori cranio-sacrali.

FATTORE SIGNIFICATIVO (FS o SD – Significance Detector):

è la percezione del terapeuta di un’improvvisa interruzione del RCS (Ritmo Cranio-Sacrale) del paziente. Indica che si sta verificando un adattamento nel corpo o sta sopraggiungendo un pensiero, un’immagine, una sensazione o un processo verbale terapeuticamente significativo che crea un’opportunità per rilasciare una Cisti Energetica fisica o emotiva. Il Fattore Significativo (FS) ha qualità e profondità diverse. Il terapeuta potrà osservare la fase in cui il FS è più profondo e esprime il suo più alto significato. Quando il FS diventa meno profondo può significare che il terapeuta e il cliente stanno perdendo la connessione (fusione terapista-paziente). Non tutti gli arresti improvvisi percepiti nel RCS sono un FS; una persona potrebbe trovarsi in uno stato traumatico di iper o ipo-eccitazione in cui il FS segnalerà uno stato di “congelamento”, che spesso corrisponde a una rimozione dovuta all’attivazione di un ricordo traumatico. In tal caso il sistema si blocca per autoconservazione e si dissocia dall’esperienza (probabilmente in quel preciso momento il paziente non è in condizione di affrontare/risolvere la memoria del trauma). Il FS, invece, di norma si esprime attraverso una “sospensione” temporanea che, diversamente dalla rimozione, manifesta una maggiore profondità in cui il paziente esplora se stesso a un livello esperienziale consapevole.

FUNZIONE:

è un processo, un’azione o un lavoro, eseguito da un organismo o da qualsiasi parte di un organismo. In CST, la funzione è considerata sempre correlata alla struttura (Funzione e struttura sono interconnesse – A. T. Still). Uno degli obiettivi della CST è aiutare il cliente/paziente a ripristinare e ottimizzare la funzionalità e la vitalità del proprio organismo

FUSIONE (BLEND O MELD):

o anche “MELDING”, nell’espressione più usata dal Dott. Upledger, indica un processo terapeutico in cui ci si unisce, in connessione energetica, con un altro essere o più esseri viventi, con o senza contatto fisico. L’intento posto nella fiducia e nell’accettazione è alla base del processo. La neutralità, un sano confine terapeutico e l’ascolto del proprio Medico Interiore come guida, sono fondamentali per il processo. Ciò creerà il terreno per la comunicazione e l’ascolto di quell’essere vivente, dei suoi tessuti e della sua energia.

FUSIONE IN CST (Meld, in CST):

è il processo di connessione con un altro essere, ascoltando i suoi tessuti, possibilmente utilizzando la Saggezza Interiore come guida e adottando il dialogo, rimanendo costantemente fusi e neutrali durante il trattamento, mantenendo un confine chiaro e un intento terapeutico positivo. È anche potersi fondere con una ciste di energia, restando uniti, pur sempre mantenendo il proprio confine di neutralità; può essere ciò di cui il cliente ha bisogno per rimanere nel processo di elaborazione. Se il paziente perde la connessione, ciò che spesso è necessario è che il terapeuta controlli se si è sufficientemente fusi nel processo di connessione. È come un’arte; puoi giocare con la fusione come se suonassi un pianoforte

IMMAGINE TERAPEUTICA:

è una comunicazione del Non-Conscio che può presentarsi in una miriade di forme, come ad esempio una visione, un odore, un suono, un gusto, un movimento o una sensazione, e quando questa forma di comunicazione viene portata alla coscienza, spesso con l’aiuto del dialogo terapeutico, dà l’opportunità di far prendere delle decisioni, di realizzare il proprio potenziale e la propria verità personale, sperimentando nel contempo un processo di auto-guarigione.

IMMAGINI TERAPEUTICHE NON SOLLECITATE E DIALOGO:

è una tecnica utilizzata durante una sessione di SER nella CST, che utilizza immagini e conversazioni per connettersi delicatamente al Medico Interiore del paziente e per aiutare a facilitare i cambiamenti nel tessuto. Un Dialogo Terapeutico non viene indotto dal terapeuta bensì è incentrato esclusivamente a supportare il paziente nel suo processo di auto-guarigione. Il Fattore Significativo viene rilevato e assecondato dal terapeuta durante il dialogo. Il modo in cui il tessuto risponde è molto più importante delle domande che poniamo o delle risposte verbali che riceviamo dal paziente.

INTEGRAZIONE:

  • A) è la composizione e il coordinamento delle singole parti in un insieme unificato;
  • B) nella configurazione ANATOMICA, è il processo in cui le parti separate di un organismo sono strutturalmente e funzionalmente facenti parte di un intero organismo o sistema;
  • C) nella configurazione PSICO-EMOTIVA/CST, è la combinazione di parti separate, come gli elementi di una personalità, che formano un insieme completo, coerente, stabile e vitale; esse sono valutate nel processo del SER così come da tutti i trattamenti di CST;
  • D) è un modo per equilibrare e invitare il corpo, la mente e lo spirito, ad adattarsi ai cambiamenti avvenuti durante i singoli trattamenti; si riferisce anche al processo di trattamento come lavoro interiore continuo, per raggiungere l’integrazione nella persona

INTELLIGENZA INNATA:

è la saggezza innata che tutti possediamo e che è responsabile dell’organizzazione, della guarigione e del mantenimento della salute in tutti i sistemi del nostro corpo.

INTENTO / INTENZIONE:

  • A) è lo stato d’animo di una persona nel momento in cui compie un’azione;
  • B) nella CST, è lo stato della propria mente durante una sessione terapeutica, mettendo da parte l’ego ed altri pensieri, per essere presenti al processo di guarigione con l’obiettivo terapeutico di allinearsi con la saggezza del corpo e consentirgli di guidare il processo che si sviluppa durante il trattamento, verso un risultato di guarigione. Il trattamento CST inizia con l’intenzione/intento di radicarsi per connettersi alla Saggezza Interiore del cliente/paziente e per rimanere connessi durante l’intera sessione. L’intenzione/intento è di eseguire il trattamento del cliente/paziente per il suo massimo bene.

INTENTO PRIMARIO:

è il “focus”, il significato interiore che è peculiare a qualcuno o qualcosa. Chiarisce lo scopo di qualsiasi supporto, tecnica terapeutica o intervento avviati da un terapeuta verso un paziente/cliente. La consapevolezza iniziale, portata all’intento centrale, mantiene il terapeuta in uno stato di osservazione e connessione al processo, al suo svolgimento e alla sua evoluzione

INTENTO TERAPEUTICO:

è l’intenzione radicata, amalgamata (con l’IP – il Medico Interiore) e oggettiva, adottata dal terapeuta mentre facilita il trattamento; è la sua capacità di mettere da parte il proprio ego e la propria personalità, in modo da poter sostenere e migliorare il processo di guarigione del paziente, con il principale obiettivo terapeutico di ricercare e raggiungere a più livelli il benessere del paziente stesso, permettendo al processo di guarigione di arrivare al risultato ottimale.

MEDICO INTERIORE (IP – Inner Physician):

Il “Medico Interiore” è conosciuto anche con altri nomi, come ad esempio: Guida Interiore, Spirito Guida, Voce Interiore, Sé Superiore.

È la voce della saggezza, la parte che è dentro ognuno di noi, che mantiene la consapevolezza del nostro stato interiore e contemporaneamente delle condizioni esterne a noi; è la forma dell’intelligenza innata, la parte onnisciente di tutti noi che funziona in modo olistico a livello individuale per raggiungere e mantenere la salute; è il benessere e l’autorealizzazione di ogni individuo nella sua interezza di corpo, mente e spirito, con cui il terapeuta/Facilitatore si connette mentre pratica il Rilascio Somato-Emozionale con la tecnica del “Dialogo Immaginario Terapeutico”.

Il Facilitatore cranio-sacrale deve stabilire un rapporto di fiducia con il Medico Interiore (IP) della persona che sta trattando, per aiutarla ad individuare i problemi primari e a non mascherarli con problemi apparenti o superficiali che porterebbero a un sollievo sintomatico ma non alla causa del problema e alla sua risoluzione.

Sono 12 i fondamenti guidano lo sviluppo della fiducia tra il Medico Interiore (ip – inner physician) e il terapeuta/Facilitatore:

  1. Il terapeuta, durante la sessione di trattamento, deve concentrarsi esclusivamente sul paziente. La sua mente non deve essere assillata da altre situazioni personali. I Medici Interiori possono percepire la distrazione anche in terapeuti con eccellenti capacità di simulazione!
  2. Il terapeuta deve essere aperto a qualsiasi mutamento possa verificarsi nel corso della sessione di trattamento.
  3. L’insieme di certezze e dogmi, convenzioni e convinzioni del terapeuta, deve essere sospeso durante la sessione.
  4. Non c’è spazio per comportamenti o pensieri giudicanti da parte del terapeuta.
  5. Il terapeuta non guarisce né cura. La guarigione viene effettuata dal paziente (auto-guarigione) che utilizza il sostegno e la facilitazione offerta dal terapeuta. L’eliminazione del sintomo può essere “imposta” da un “terapeuta guaritore”, questo però può solo sopprimere il richiamo ad un problema più profondo.
  6. Prioritariamente, nella CST si adotta una modalità morbida e delicata nell’uso delle mani, per facilitare l’autocorrezione del Sistema Cranio-Sacrale. Allo stesso tempo, questo tocco delicato viene utilizzato per trasmettere al Medico Interiore l’amore, la fiducia e la sincera dedizione del terapeuta. Questa energia amorevole, fiduciosa e dedicata, viene offerta senza condizioni o vincoli, per facilitare la guarigione più profonda possibile.
  7. Una volta stabilito il rapporto di fiducia, il terapeuta invita con l’intento il Medico Interiore e si connette al tessuto del paziente con un tocco delicato. A volte, applicando la tecnica o seguendo la fascia, il terapeuta si sente spinto a usare una pressione maggiore per facilitare la correzioni nel Sistema Cranio-Sacrale o in altre aree del corpo. Per far fronte alla restrizione sottostante al tessuto, il terapeuta può occasionalmente intervenire direttamente sulla restrizione ma sempre ascoltando il tessuto e il Fattore Significativo, che è l’espressione del Medico Interiore.
  8. La CST migliora il movimento dei fluidi in tutti i Sistemi del corpo. Quindi migliora l’apporto di nutrienti alle cellule, la rimozione delle tossine e dei prodotti di scarto dai tessuti, la circolazione linfatica e quella delle cellule immunitarie e le difese naturali del corpo contro batteri e virus che producono malattie, favorisce l’afflusso di sangue fresco ad organi e tessuti e il movimento del liquido cerebrospinale. Pertanto, non ci sono situazioni in cui il trattamento cranio-sacrale non dovrebbe essere applicato, tranne che su controindicazioni mediche specifiche.
  9. Quando il trattamento viene avviato con l’intenzione di connettersi al Medico Interiore, il corpo del paziente guiderà le mani del terapeuta nei punti in cui sarà necessario il suo intervento di supporto. Si ritiene che questa “guida”, questo invito, sia il segnale che il Medico Interiore è già “al lavoro”, anche prima che si sviluppi qualsiasi dialogo verbale tra il paziente/cliente e il terapeuta.
  10. Il terapeuta cranio sacrale deve fidarsi delle informazioni ricevute dal corpo del paziente e dal Medico Interiore, altrimenti le informazioni cesseranno di arrivare. È come se il Medico Interiore, di fronte alla sfiducia, rifiutasse il terapeuta. In tali casi, il terapeuta sarà in grado di fare un lavoro puramente strutturale e superficiale con il Sistema Cranio-Sacrale, ma probabilmente non sarà in grado di arrivare a problemi profondi, almeno fino a quando la fiducia non si sarà sviluppata.
  11. I terapisti cranio-sacrali non dovrebbero pensare a sintomi particolari derivanti dalle comuni situazioni causa-effetto. Ogni paziente, e persino ogni manifestazione di un sintomo in un singolo paziente, è un caso individuale. Aspettarsi che lo stesso sintomo derivi sempre dalla stessa causa può essere molto fuorviante, specialmente quando il terapeuta fa affidamento su segnali di movimento corporeo molto sottili, come nel caso dell’uso della CST.
  12. I segnali del corpo potrebbero essere immaginati dal terapeuta se esso si aspetta di trovarli a priori. A volte è meglio non conoscere le argomentazioni del paziente prima o durante la valutazione del corpo. All’inizio di una sessione con un paziente già noto, il terapeuta deve tentare di non ricordare ciò che ha già scoperto. Ogni situazione va valutata senza preconcetti, solo così durante la rivalutazione del paziente si avrà accesso a nuovi sviluppi. Dopo la valutazione iniziale di ogni sessione rimarrà comunque tutto il tempo per integrare le precedenti scoperte con l’ascolto della relazione del paziente sui cambiamenti avvenuti, o sui nuovi dolori, ecc

NEUTRO:

  1. in CST, sia nella valutazione sia nel trattamento, “neutro” è uno stato in cui l’energia non viene né inviata né ricevuta dal terapeuta che agisce esclusivamente come un “canale”, senza intento specifico, per evitare di influenzare il paziente o la propria percezione sulle informazioni provenienti da esso. Restare neutro energeticamente significa mettersi in “ascolto” e accettare l’invito del corpo del paziente su ciò che è necessario per lui e, solo una volta compreso, si potrà iniziare a dissipare o a annettere energia. È uno stato in cui l’operatore è quieto, fermo, consapevole, centrato, compassionevole e ricettivo. È anche uno stato attivo dove l’operatore si relaziona col paziente e si allinea con esso mentre è guidato daala Guida Interiore e la segue. In CST, il concetto di neutralità terapeutica (detto “neutral” o “neuter”), ha tre aspetti:
    • A) lo stato interiore del terapeuta,
    • B) la relazione paziente-terapeuta,
    • C) il processo terapeutico
    • La neutralità libera l’operatore da presupposti e approcci precostituiti, in modo da porlo in grado di vedere, sentire, accettare e sostenere il paziente, nella sua unicità di individuo.
  2. Nel SER, il concetto di “Neutro” corrisponde a uno stato di radicamento, imparzialità ed equanimità senza giudizio, in cui si sta valutando se propendere nel supportare una parte o l’altra, una cosa o l’altra, senza creare o assecondare conflitti, disaccordi o negoziazioni.

NON-CONSCIO:

qualsiasi processo o situazione somatica, emotiva, mentale o spirituale che non è presente all’interno della consapevolezza cosciente di un paziente in quel momento; è un termine usato dal Dr. Upledger per evitare l’ampia varietà di connotazioni che si sono accumulate attorno alle parole “inconscio” e “subconscio”.

NON GIUDICANTE:

è il riferimento a qualsiasi elemento/situazione priva di pregiudizi o opinioni basate sui propri standard, o convinzioni o opinioni personali. È una qualità necessaria da mantenere per un terapeuta nel processo di guarigione terapeutica degli altri esseri viventi.

NON INVASIVO:

si riferisce a un processo, o procedura, che non implica il collegamento con il corpo in modo invasivo/invadente, sia fisicamente che mentalmente, energeticamente o spiritualmente; indica la procedura con cui si rimane neutrali, mantenendo confini “sani” ed appropriati.

NOZIONE PRECONCETTA:

è un’idea, una condizione per la quale si è già decisa la risposta, sia essa corretta o errata, ancor prima che una determinata situazione si verifichi effettivamente, è comunque quello che il terapeuta/Facilitatore è tenuto a non fare nella pratica della CST.

ORIENTATO AL PROCESSO:

è riferito a qualcosa che enfatizza e si concentra su sistemi o sui processi, piuttosto che sulle cause e i risultati correlati.

PALPAZIONE:

è l’atto di utilizzare il tatto, con vari gradi di pressione, per esplorare le strutture del corpo sotto la pelle e utilizzare i propri propriocettori per determinare cosa sta accadendo al suo interno, oltre a monitorare il campo (elettromagnetico) che circonda il corpo

PARADIGMA:

è uno schema di riferimento, un esempio o un modello, un insieme distinto di concetti o modelli di pensiero che spesso costituiscono un diverso modo di guardare o di intendere qualcosa.

PARADIGMA UPLEDGER:

è la filosofia, l’insieme di concetti e l’intento fondamentale della CST, che sono unici ed originali, così come sono stati trasmessi dagli insegnamenti di John E. Upledger che ha sempre incluso alla pratica anche la ricerca e la teoria, utilizzando termini esemplificativi come: Medico Interiore, Saggezza Interiore, Still Point, Fattore Significativo, e Fusione.

POTENZIAMENTO (Autoconsapevolezza – Empowerment)

è il processo per diventare più forti e più sicuri e consapevoli di sé stessi, soprattutto nel controllare la propria vita e affermare i propri diritti, pur riconoscendo i propri limiti.

RADICAMENTO (Grounded):

è riferito allo “stato dell’essere” in cui si usano i propri sensi per connettersi alla terra, può essere fatto letteralmente e/o intenzionalmente. È la condizione di supporto ottimale che un terapeuta deve mantenere in un contesto terapeutico, per ogni tipo di trattamento. È lo stato in cui si è centrati in se stessi per essere pienamente presenti con il cliente/paziente

RILASCIO SOMATO-EMOZIONALE (SER® – SOMATOEMOTIONAL RELEASE):

è un’evoluzione naturale della CST, un segno del rilascio dell’emotività che si percepisce dal modificarsi del tessuto corporeo. Il processo di trattamento del SER® è stato creato, denominato e sviluppato dal Dr. John E. Upledger. il SER è l’espressione spontanea di un’emozione che, per ragioni ritenute appropriate da una parte del proprio inconscio, è stata trattenuta, soppressa e/o isolata all’interno del soma, e che viene poi rilasciata come parte di un evento terapeutico e in connessione con il rilascio del tessuto fisico. SomatoEmotional Release (SER®) è una terapia manuale che consente al terapeuta di essere guidato dalla Saggezza Interiore, propria e del paziente, per supportare il paziente nel connettersi alle sue emozioni, in modo sicuro e con i propri tempi, per rilasciarle un problema e giungere alla sua risoluzione. Il SER può essere silenzioso o verbale, pacato o vivace e può o meno comportare il ricordo cosciente di un disagio o del trauma iniziale.

RISOLUZIONE:

è una soluzione ad un problema, è prendere una decisione per superare un problema. È un obiettivo ultimo, ma non garantito, dell’intento terapeutico e del “dialogo immaginario terapeutico” all’interno del processo del SER, sia esso temporaneo o a lungo termine. I clienti/pazienti spesso ottengono la risoluzione dei problemi (fisici, emotivi, spirituali) in generale, anche nei trattamenti di CST senza necessariamente avviare un processo di SER.

RITMO CRANIO-SACRALE (RCS o CSR – CranioSacral Rhythm):

è un sottile movimento ritmico, connaturato ed intrinseco all’interno del corpo, che in generale può essere percepito come un allargamento e un restringimento della volta cranica e una rotazione esterna ed interna del resto del corpo. È stato dimostrato che la velocità della CSR è compresa tra 4 e 12 cicli al minuto. L’origine del CSR è sconosciuta, ma ci sono numerose ipotesi delle quali la più accreditata corrisponde alla conseguenza dell’aumento e la diminuzione, variabili, della produzione e riassorbimento del liquido cerebrospinale all’interno del sistema nervoso centrale.

SAGGEZZA INTERIORE (Inner Wisdom):

è la quantità di informazioni di cui non si ha coscienza ma che si trovano comunque all’interno di ogni persona. Queste informazioni sono necessarie per comprendere le cause che sono alla base dei problemi di salute e a trovare la soluzione per risolverli. È la Saggezza Interiore della persona che rende possibile il manifestarsi del suo Medico Interiore.

SISTEMA CRANIO-SACRALE (SCS o CSS – CranioSacral System):

è il sistema idraulico semichiuso, fisiologico, contenuto all’interno della dura madre, che avvolge il cervello e il midollo spinale. La sua funzione è quella di produrre, far circolare e riassorbire il liquido cerebrospinale, conservando l’ambiente fisiologico in cui il cervello e il sistema nervoso si sviluppano, vivono e funzionano; spesso viene percepito come il luogo in cui la mente, il corpo e lo spirito si incontrano. Questo sistema fisiologico è composto principalmente dalle ossa del cranio e del sacro, dalle membrane meningee, dal liquido cerebrospinale (o liquor o liquido encefalo-rachidiano) racchiuso all’interno della struttura impermeabile della Dura Madre, che è lo strato più esterno di queste meningi, e dal sistema che regola l’ingresso e il deflusso del Liquido Cerebro-Spinale (LCS o CSF – CerebroSpinal Fluid).

SOMA

è l’intero corpo, dalla cellula più profonda fino allo strato più esterno della pelle.

STILL POINT:

è l’interruzione temporanea o l’arresto percepito nel Ritmo Cranio-Sacrale quando l’interruzione è imposta dal terapeuta, in qualsiasi parte del corpo. La tecnica dello Still Point offre l’opportunità al Sistema Cranio-Sacrale di riorganizzarsi terapeuticamente, con effetti fisiologici, come il re-indirizzamento e il miglioramento del movimento dei fluidi, il rilascio delle restrizioni membranose minori, del tessuto connettivo del Sistema Nervoso Simpatico, migliorando in generale la funzionalità del Sistema Nervoso Autonomo e facilitando l’omeostasi e bilanciando il Ritmo Cranio-Sacrale (RCS – CSR CranioSacral Rythm).

STRUTTURA:

è la disposizione di particelle, o di singole parti, o la formazione di tessuti, o organi, come parte di un intero organismo, comunque correlata con la funzione di quell’organismo.

SUBORDINAZIONE DELL’EGO:

è la condizione in cui si pone il proprio ego in una posizione inferiore di priorità, come dovrebbe fare sempre un terapeuta quando pratica la CST e il SER. Consiste nel non avere la necessità di acquisire prestigio o potere personale per ottenere dei buoni risultati durante un trattamento. Significa non avere bisogno di condurre o influenzare il trattamento e, invece, di seguire esclusivamente il piano di trattamento suggerito dalla Saggezza Interiore. È importante non confondere l’auto-consapevolezza di sé (Empowerment) con l’ego.

TECNICA DIRETTA:

è un processo terapeutico in cui si segue il tessuto fino alla fine della barriera e si tiene il tessuto contro la sua barriera fino a quando si rilascia, consentendo così l’ammorbidimento e il rilascio della restrizione anomala.

TECNICA INDIRETTA:

è un processo terapeutico in cui per si “tiene” il tessuto contro il range finale (barriera), fino a quando il tessuto stesso si rilascia consentendo l’ammorbidimento e il conseguente rilascio della restrizione anomala.

TRATTAMENTO MULTI-MANO:

è noto anche come trattamento “multi-terapista” o “multi-mani”; è un trattamento in cui più di un terapista è presente con le proprie mani sul corpo del paziente, per facilitarne il processo terapeutico. Generalmente è costituito da un capo-terapista e da uno o più assistenti-terapisti. I terapisti si fondono con il paziente e si connettono energeticamente in modo reciproco con il corpo del paziente, comunicano percezioni e intuizioni, aumentano l’energia per il rilascio dei tessuti, adottano intenti terapeutici imparziali per facilitare una guarigione ottimale, mentre lavorano tutti in armonia come un unico terapista. È una modalità molto potente per lavorare con il SER.

TOCCO INTENZIONALE / TOCCO TERAPEUTICO:

è l’atto di un terapeuta che si dedica e si fonde con un paziente attraverso il tocco e che inizia consapevolmente o inconsciamente la sessione di trattamento, con l’intenzione di facilitare l’auto-guarigione quel paziente. Il tocco intenzionale permette al Non-Conscio del paziente di “leggere” il Non-Conscio del terapeuta. Da quella connessione/lettura del Non-Conscio, il paziente può decidere cosa è in grado di sostenere per se stesso e cosa è in grado di sostenere il terapeuta. Con il tocco intenzionale il terapeuta può offrire energia universale e supporto “non giudicante” per qualunque processo di guarigione debba avvenire e questo è il presupposto principale per la tecnica che il Dott. Upledger adottava per avviare il processo del SER.

VIALE DELL’ESPRESSIONE:

comprende tutte le strutture, i tessuti, i fluidi e le energie coinvolti nel favorire e realizzare l’espressione verbale di pensieri, immagini e sentimenti che hanno almeno alcune influenze sulla propria capacità di esprimersi e i cui componenti svolgono un ruolo fondamentale per tutti Processi di Rilascio Somato-Emozionale (SER), in forma verbale o non verbale. Il Viale dell’Espressione si apre anche alla connessione con il paziente/cliente, in contatto con le sue emozioni interiori e con il suo stato d’animo.