Quanto segue, è una relazione del 2010 a cui segue un aggiornamento del 2014, entrambi proposti dalla Dott.ssa Sonia Lovison che documenta l’esperienza fatta presso la U. O. Cardiologia dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre. Nelle relazioni si evidenzia l’importanza del ruolo che gli infermieri hanno nel settore.
La Dott.ssa Lovison è Laureata in Scienze Infermieristiche, Operatore in Ortho-Bionomy, Facilitatrice Cranio-Sacrale e docente per l’Upledger Italia di anatomia e fisiologia correlata alla CST
La Terapia/Tecnica Cranio Sacrale (CST) si è dimostrata efficace nella riabilitazione dei pazienti cardiopatici poiché apporta dei miglioramenti all’apparato cardio-circolatorio e all’apparato respiratorio.
Studi condotti inserendo la Terapia Cranio Sacrale sul programma di riabilitazione del paziente cardiopatico, ne hanno dimostrato l’efficacia nei pazienti con cardiopatia ischemica provenienti dal reparto di cardiologia e unità coronarica e dalla cardiochirurgia, dopo infarto miocardico o intervento cardiochirurgico di rivascolarizzazione miocardica (By Pass Aorto-Coronarici).
Gli obiettivi generali della riabilitazione del paziente cardiopatico sono il miglioramento della funzionalità del sistema cardiocircolatorio, riduzione dei fattori di rischio di malattia cardiovascolare, presa di coscienza da parte del paziente dell’importanza dell’esercizio fisico, miglioramento della qualità di vita.
L’inserimento del protocollo di Terapia Cranio Sacrale nel programma di riabilitazione cardiovascolare ha evidenziato, sia a breve che a lungo termine, un miglioramento dei valori della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca, dello stato di ansia e del tono dell’umore (questionari C.D.A. e S.T.A.I) che risulta essere nettamente migliore rispetto ai pazienti che hanno svolto il programma di riabilitazione standard (attività educazionale e attività fisica).
Sui pazienti provenienti dalla cardiochirurgia che hanno subito una sternotomia, è stato osservato inoltre un miglioramento della postura.
La Terapia Cranio-Sacrale (CST) è una tecnica manuale di tipo fasciale, non invasiva che lavora sul Sistema Cranio Sacrale (SCS) e sul Rilascio Somato Emozionale (SER: rilascio dell’emotività trattenuta nel tessuto, componentistica emotiva nella disfunzione fisica). Si tratta di una medicina complementare ed è un’evoluzione dell’osteopatia craniale compatibile con gli altri sistemi terapeutici e trattamenti medici.
La Terapia Cranio Sacrale favorisce un’attivazione efficace dei meccanismi di auto-guarigione del corpo.
Il Sistema Cranio Sacrale è un sistema fisiologico funzionale ed è in stretto rapporto con il Sistema Nervoso Centrale(SNC), con il Sistema Nervoso Autonomo (SNA), il sistema muscolo scheletrico, endocrino, cardiocircolatorio, respiratorio e fasciale che lega collega, sostiene e avvolge tutte le strutture corporee.
È formato dalle ossa del cranio, dalle meningi che avvolgono il cervello ed il midollo spinale, dal liquido cerebro-spinale, dalle prime vertebre cervicali, dall’osso sacro e dal coccige.
Il liquido cerebro-spinale ha un ritmo (Movimento Cranio Sacrale) dato dalla sua produzione intermittente, che permette di monitorare le funzioni del SCS. Questo ritmo ha una sua definita frequenza, ampiezza, simmetria e qualità che possono essere valutati con la palpazione e in base ai quali l’operatore valuta e interviene sulle disfunzioni corporee per agevolare l’organismo a riequilibrarsi.
La Terapia Cranio Sacrale ha un effetto rilassante e riequilibrante del sistema nervoso autonomo, sui sintomi dell’ipertono simpatico quali l’ipertensione arteriosa, l’aumento della frequenza cardiaca, la riduzione della motilità intestinale, sull’ipertono vagale ad es. insorgenza di aritmie cardiache, contrazione della mucosa bronchiale, aumento della contrazione dello stomaco e della produzione dei succhi gastrici, nausea, spasmo intestinale e sulle malattie funzionali conseguenti alla perdita di flessibilità neurovegetativa da parte del sistema nervoso autonomo.
È indicata per il trattamento di patologie di natura infiammatoria dove un aumentato ricambio dei liquidi corporei e un rilassamento dei tessuti connettivi può aiutarne il miglioramento delle condizioni, ad esempio dell’artrite reumatoide, delle cefalee ed emicranie, di dolori acuti. Contribuisce alla rimozione dei residui metabolici dal sistema nervoso stimolando il ricambio del liquido cefalorachidiano (utile specialmente nell’anziano dove tale ricambio avviene meno frequentemente rispetto alle 4 volte al giorno nel soggetto giovane).
Migliora la circolazione sanguigna e linfatica del corpo e a livello cerebrale risultando efficace in caso di vertigini, sincopi, parestesie temporanee, intorpidimento, perdita della memoria, dovuti a un diminuito apporto sanguigno cerebrale.
Trova indicazione per il trattamento nei casi di ischemia cerebrale.
Aiuta a ridurre la congestione polmonare, è indicata nella cura dell’asma bronchiale e della pleurite.
Risulta efficace nel trattamento dei dolori lombari, problemi lombo-sacrali, di tensioni muscolari del collo e del torace, problemi alla schiena (protrusioni discali e/o rigidità muscolare), scoliosi, problemi posturali.
Numerosi studi hanno dimostrato come la Terapia Cranio Sacrale sia utile nel trattamento della depressione e dell’autismo.
La Terapia Cranio-Sacrale in alcune cliniche di riabilitazione, è stata inserita nei protocolli di riabilitazione neurologica, ortopedica e geriatrica oltre che cardiologica e respiratoria.
Riferimenti:
– Convegno Nazionale di Terapia Cranio Sacrale “applicazioni di Terapia Cranio Sacrale in Medicina Convenzionale e Non Convenzionale” 2005 Upledger Inst. – Accademia Cranio-Sacrale Met. Upledger
– Congresso Nazionale “Giornate Mediterranee di Riabilitazione” – aggiornamento e aspetti riabilitativi – Presidente: M. Cafiero 2003
– Congresso Nazionale “Giornate Mediterranee di riabilitazione” 2005
– John Upledger, Jon D. Vredevoogd: Terapia Craniosacrale, Teoria e Metodo. Bioguida Edizioni
Il Dipartimento Cardiovascolare dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, sulla base di quanto enunciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha condiviso la definizione di Cardiologia Riabilitativa (CR) come un processo multifattoriale, costituito da un programma di esercizio fisico ed interventi educazionali e psico-comportamentali.
IL FINE È QUELLO DI:
Nel 2010 questo argomento è stato particolarmente trattato dalla Cardiologia di Mestre che ha promosso a tal fine degli incontri con i pazienti cardiopatici, attraverso l’Associazione Amici del Cuore.
Nell’ambito di questa iniziativa, ho condotto un’incontro dove ho potuto introdurre la conoscenza sulla Terapia Cranio Sacrale e sui benefici che essa apporta nel programma di riabilitazione cardiologica.
Visto l’interesse suscitato dall’iniziativa, la Presidente dell’Associazione Amici del Cuore, mi ha poi richiesto un articolo sull’efficacia della Terapia Cranio Sacrale nel cardiopatico.
Con il benestare dell’allora Direttore del Dipartimento Cardio-vascolare di Mestre, Dr, Antonio Raviele, ho potuto descrivere e introdurre la Terapia Cranio Sacrale in ambito cardiologico, sia con un articolo pubblicato nel giornale dell’Associazione degli Amici del Cuore (federato a Triveneto Cuore) sia aprendo ai pazienti la possibilità di usufruire della stessa.
L’ambito in cui opero quotidianamente è il Centro Aritmologico, nello specifico il Centro per la gestione e cura della Fibrillazione Atriale, dove sono seguite e trattate gran parte delle aritmie cardiache.
Cito alcune parti di una lettera inviatami da una paziente (D.P.) il 14 febbraio 2014, che descrive la sua esperienza di cardiopatica (affetta da fibrillazione atriale persistente, ipertesa, sovrappeso) e l’incontro con la Terapia Cranio Sacrale.
L’ha intitolata “metamorfosi”.
Voglio dare qui testimonianza dei cambiamenti sia fisici che psichici avvenuti dopo un percorso intrapreso all’incirca 2 anni fa. ….su consiglio di un’amica mi sono rivolta a…..
Pensavo si trattasse di una fisioterapista. Da subito S. si è dimostrata disponibile a intervenire sul disturbo ma mi ha informata che la sua terapia si distingueva da altre metodologie fisioterapiche, poiché interveniva sul sistema cranio sacrale, quindi non solo sulle patologie infiammatorie ma anche in altri ambiti.
Mi sono subito affidata con fiducia a questa terapia, soprattutto grazie al fatto che avevo appreso che avrebbe potuto migliorare altre patologie di cui ero affetta da qualche anno,…l’ipertensione arteriosa e la fibrillazione atriale. …
Mi accorgevo da subito da subito che da questi incontri ricevevo un beneficio non solo fisico, ma anche psicologico. Nasceva tra me e l’operatrice una sintonia che mi portava….a esternarle situazioni personali e ne ricevevo ascolto. Uscivo da questi incontri meno dolorante ma soprattutto più serena e rilassata. ….
È diventata un’occasione…sono emerse tutte le caratteristiche del mio essere: la forza, l’energia, ma anche la fragilità. ……
Dopo questa esperienza è nata in me la determinazione di dimagrire. La mia obesità mi era diventata insopportabile. …mi ha portata ad un dimagrimento di 20 chili. ….
Le condizioni della mia salute non erano comunque ottimali. Dopo essermi sottoposta ad una cardioversione, a causa della fibrillazione atriale a cui ero soggetta,…riprendo la Terapia Cranio Sacrale che tanto mi aveva beneficiato…
L’altrettanto beneficio che ne avevo alla ripresa mi portava a maturare la decisione di sottopormi all’ablazione. Decisione che avevo nel passato respinto, ma che ora consideravo come un’opportunità per risolvere il mio antico problema. …
Solo due anni prima, all’inizio della terapia, rilevavo che il mio organismo era come se fosse avvolto da una corazza. Dopo, verificavo che rispondeva a tutti gli stimoli …nonostante delicati problemi familiari…
Credo di poter affermare che erano stati attivati efficacemente meccanismi di auto-guarigione. Devo dire grazie a queste opportunità che mi si sono presentate e che ho saputo e voluto cogliere per poter essere oggi la persona che sono diventata.
Senza molte altre parole, i fatti rendono conto dell’efficacia e dell’utilità della Terapia Cranio-Sacrale anche nell’ambito cardiologico.
Ricordo inoltre l’esperienza riportata dalla Dr. Donzelli, Fisiatra, relativa all’introduzione della Terapia Cranio Sacrale nel programma riabilitativo cardiologico per pazienti affetti da cardiopatia ischemica, provenienti da Unità coronarica o operati di by-pass aorto-coronarico.
L’inserimento del protocollo di Terapia Cranio Sacrale nel programma di riabilitazione cardiovascolare ha evidenziato, sia a breve che a lungo termine, un miglioramento della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e dello stato di ansia e del tono dell’umore (questionari C.D.A. e S.T.A.I.) che risultano essere nettamente migliori rispetto ai pazienti che hanno svolto il programma di riabilitazione standard (attività educazionale e attività fisica). È stato osservato inoltre un miglioramento della postura sui pazienti che hanno subito una sternotomia.
Sonia Lovison
Infermiera presso il Dipardimento Cardio Vascolare U.O. Cardiologia, ospesale dell’Angelo, Mestre, (VE)
Operatore in Terapia Cranio-Sacrale e Ortho-Bionomy
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