IL CODICE DEONTOLOGICO ED ETICO DELL’ASSOCIAZIONE
CRANIO-SACRALE UPLEDGER ITALIA
Facilitatore è il nome con cui il Dott. John E. Upledger ha definito i terapisti sanitari e gli operatori del benessere che praticano la CranioSacral Therapy (CST) e il SomatoEmotional Release (SER®), in quanto:
il Facilitatore è colui che applica queste tecniche (CST e SER®) per facilitare e regolarizzare l’attivazione del meccanismo auto-correttivo che è naturalmente presente nell’organismo di ogni individuo.
1. È convinzione dell’Upledger Italia che, per quanto gli esseri umani siano al centro della nostra attenzione, la natura abbia dotato ogni sistema biologico vivente di metodi e processi ingegnosi che gli permettono di sopravvivere e di funzionare, rispondendo al continuo mutare delle condizioni imposte dell’ambiente interno ed esterno. Crediamo, inoltre, che i metodi e i processi più funzionali ad un simile adattamento siano intrinseci a ciascun organismo vivente.
2. Quando un organismo vivente presenta segnali di una capacità di adattamento alterata, crediamo sia di primaria importanza cercare, individuare ed aiutare (FACILITARE) i processi intrinseci e naturali di adattamento, in modo tale da consentirgli di svolgere il loro compito al meglio. In questo modo, le capacità funzionali dell’organismo vivente migliorano e, nel caso di organismi umani, avvicinano il corpo ad una condizione di benessere ottimale, migliorando quindi l’omeostasi di ogni persona.
3. Questo approccio al miglioramento del benessere della persona può essere considerato “FACILITATIVO” piuttosto che curativo o palliativo. In pratica, l’Upledger Italia sostiene la FACILITAZIONE dei processi intrinseci presenti nel corpo umano, il che corrisponde ad aiutare l’attivazione del meccanismo auto-correttivo fisiologico di ogni persona.
4. Con ciò, non sosteniamo che la facilitazione dei processi intrinseci di auto-correzione del corpo umano escluda l’utilizzo dei metodi convenzionali, anche se generalmente più invasivi e costrittivi. Crediamo, piuttosto, che il nostro approccio facilitativo debba integrare ogni fase delle cure convenzionali come riconoscimento del potere di auto-correzione intrinseco a tutti gli esseri umani. Crediamo che integrando il nostro approccio a qualsiasi altro metodo o tecnica volti al benessere della persona, sarà possibile offrire alla persona stessa: un calo nella morbosità e nella mortalità, un contributo alla miglior qualità di vita nel percorso verso la risoluzione di disagi o di traumi, nonché la possibilità di invecchiare in maniera più confortevole e dignitosa.
5. Inoltre, crediamo che si possa trovare la soluzione, a molti problemi che riguardano lo stato di disagio della persona, all’interno dello stesso sistema biologico in questione. Piuttosto che invadere e sondare il sistema biologico che sentirà di doversi difendere dalle buone intenzioni dell’invasore/sondatore, ci presentiamo col massimo rispetto, col nostro tocco e con l’intenzione e la comunicazione verbale o non-verbale e chiediamo al sistema biologico di indicarci le cause del problema. Chiediamo, inoltre, che ci venga suggerito dal corpo della persona, attraverso “l’ascolto manuale”, come possiamo aiutare a correggere e risolvere la causa della disfunzione nel modo più delicato possibile. Chiediamo al corpo della persona di essere guidati, poiché ci proponiamo come FACILITATORI del processo di attivazione del meccanismo auto-correttivo, per poter essere di supporto alla persona stessa nel suo percorso verso il benessere.
– In merito a questo Articolo 5.: Il termine percorso indica letteralmente un itinerario stabilito e definito e vincolato in ogni sua tappa e svolgimento, preventivamente e talvolta obbligatoriamente, durante il trattamento nella organizzazione di un iter didattico ad ogni livello di istruzione e formazione.
L’applicazione della Cranio Sacrale Therapy è, infatti:
6. Questo è un lavoro che può essere svolto parallelamente alle cure di medicina convenzionale (manuale e non manuale). Se viene praticato in maniera corretta, può accrescere una risposta positiva alle tecniche convenzionali e ridurre la necessità di ricorrere ad ulteriori metodologie invasive.
7. Crediamo altresì, che le persone possiedano un “medico interiore” capace di valutare qualsiasi problema che riguarda il loro benessere e di risolverlo nel migliore dei modi. L’Upledger Italia vede il Facilitatore come colui che si pone in un contatto di mediazione e “dialoga” con il medico interiore della persona e ne segue le indicazioni.
– In merito a questo Articolo 7.: in questo articolo, il concepito è il SÉ (in quanto Sé Superiore e Medico Interiore). Da parte del dottor Upledger è una forte “occasione” per il Facilitatore e per la persona che si affida alle sue cure. Infatti, il Dott. Upledger è l’unico che riguardo ad una metodica scientifica di approccio soma-psiche, si riferisce chiaramente ed esplicitamente alla relazione da Sé a Sé (con inoltre le implicazioni di conscio/non-conscio) tra la persona e il Facilitatore che se ne prende cura.
1. L’Upledger Italia offre a chiunque ne abbia l’interesse, indipendentemente dalla sua professione o preparazione accademica, di apprendere tutto ciò che è stato acquisito a proposito della facilitazione dei processi intrinseci di attivazione del meccanismo auto-correttivo fisiologico (che comunemente è chiamato e/o conosciuto come auto-guarigione).
2. L’interesse della persona che apprendere la CST e il SER®, verrà sempre messo al di sopra di qualsiasi restrizione derivante da devozioni a discipline professionali. È nostra convinzione che: nel momento in cui tutti i Facilitatori, indipendentemente dalla loro professione o specializzazione originaria, nel momento in cui si adoperano per il benessere delle persone condividendo il loro sapere con i colleghi Facilitatori, potranno dare il massimo beneficio ad ogni persona che si rivolgerà alle loro cure.
3. L’Upledger Italia proporrà con vigore i programmi informativi utili ad offrire idee, nozioni e tecniche, per l’integrazione fra il corpo, la mente e lo spirito. Inoltre proporrà sempre le tecniche per la facilitazione di attivazione del sistema auto-correttivo dell’organismo, attraverso gli aggiornamenti e le tecniche di CST e SER® coerenti con la costante ricerca e le scoperte scientifiche più recenti. Facendo questo, faremo sempre in modo da avere la certezza che le nozioni e le tecniche, proposte ed applicate, non siano invasive e siano sempre esenti da rischi per la persona che le riceve e che promuovano un riconoscimento delle capacità di auto-correzione naturale di cui siamo stati dotati alla nascita.
4. L’Upledger Italia si dedica allo studio e alla ricerca di nozioni e tecniche utili alla temporanea attenuazione dei sintomi, nell’attesa che la persona che riceve i trattamenti lasci affiorare i problemi che ne sono all’origine e sia disposta a risolverli, facilitandola in tutte le fasi per arrivare alla risoluzione. La maggior parte di queste nozioni e tecniche vengono offerte dalle stesse persone che si affidano a noi Facilitatori e che si rivelano, ancora una volta, i nostri migliori insegnanti. Saremo sempre aperti alla valutazione e all’adozione di nuovi metodi, purché rispettino il criterio di non invasività e di assenza di rischi, qualità che caratterizza tutti i nostri metodi e le nostre modalità.
5. L’Upledger Italia considera ciascuna persona, che applica e/o che riceve di questa tecnica, come un essere unico e irripetibile. Probabilità statistiche, così come quadri sintomatici e presunzioni valutative, sono messi in disparte mentre il Facilitatore stabilisce un contatto con il medico interiore della persona e “ascolta” la storia che il corpo racconta. Tale racconto si manifesta attraverso anomalie nella qualità e nei movimenti dei tessuti, dei fluidi e dei flussi energetici. Inoltre, in ogni applicazione si opererà nuovamente una prima valutazione, evitando qualsiasi riferimento o considerazione legati a ciò che della stessa persona si era appreso in precedenza. Lo scopo è di non lasciare che eventuali preconcetti, che potrebbero essere sorti durante le valutazioni e le applicazioni precedenti, possano far sfuggire nuove e più sottili scoperte. In questo modo “la porta rimane sempre aperta” a nuove informazioni e il Facilitatore non avrà ipotecato alcuna valutazione. Può accadere, nei trattamenti multi-mano, che le persone vengano valutate da due o più Facilitatori contemporaneamente, senza che l’uno sia a conoscenza dei rilievi dell’altro. Solo una volta terminate le valutazioni, i Facilitatori si scambieranno le impressioni e ne faranno partecipe la persona. Tutto ciò implica un assoggettamento dell’ego del Facilitatore a favore della persona che riceve il trattamento.
– In merito a questo Articolo 5.: In merito a “l’assoggettamento dell’ego”, si segnala che se si vive nel proprio Sé, ego e funzione di controllo non ricevono più energie né dal conscio né dal non-conscio. Esso entra “in latenza”, si disattiva.
È falso che se l’ego non è attivo non si sopravvive, o che deve entrare in azione per consentirci la Vita e tale sopravvivenza.
L’ego e la funzione di controllo difendono ma non proteggono a priori dalla necessità di dover attivare le difese di attacco-fuga-sopraffazione.
Dunque è in questo articolo che è possibile segnalare più esplicitamente al Facilitatore che non si tratta di tenere sotto controllo l’ego, si tratta invece di non fornirgli energie, lasciando che sia il Sé ad agire in pensieri, parole, azioni. Questo implica un continuo sostegno da parte del Facilitatore all’espressione del proprio Sé ed una messa in latenza del proprio ego. Ciò è fondamentale per un dialogo con il proprio Sé e con il Sé (Medico Interiore) della persona che si sta trattando.
6. Il lavoro dell’Upledger Italia sarà sempre e costantemente volto ad affrancare le persone che si affidano alle cure dei Facilitatori. Il nostro scopo è quello di dare assistenza allo sviluppo dell’autostima (self-confidence) della persona che sceglie di ricevere questa tecnica, in modo da aiutarla ad essere protagonista nell’assumersi la responsabilità del proprio benessere e della ricerca verso il miglioramento della propria omeostasi. Il nostro lavoro vuole stabilire una comunicazione libera e fiduciosa fra gli infiniti livelli di coscienza presenti in ognuno di noi, di modo che ciascun livello di coscienza possa facilmente ottenere l’attenzione della consapevolezza nell’attivare il meccanismo auto-correttivo, senza dover ricorrere all’esternazione di sintomi o patologie per poter essere ascoltato.
– In merito a questo Articolo 6.: Il termine “autostima”, già molto controverso in Psicologia che lo ha generato nell’ambito dell’ Età Evolutiva, è oggi ampiamente superato dal concetto ben più ampio, pragmatico, ed aderente della self-confidence.
Qualora l’uso di una espressione di definizione scientifica non in italiano non sia utile, nel contesto di questo articolo, il termine-espressione self-confidence è sostituibile con “fiducia in se stesso e nei propri meccanismi intrinseci , auto-correttivi e di guarigione innati”.
Allo stesso modo in CST, come nella scelta di non-conscio al posto del complicatissimo inconscio (il cui uso segnalerebbe un indifendibile scartellamento in psicologia dinamica e psicanalisi), il dottor Upledger in “Trauma e la mente” segnala esplicitamente che notata l’ambiguità e la fraintendibilità dei termini positivo/negativo, opta per i più chiari ed univoci “costruttivo/distruttivo”.
Oltre questo dato inerente il pensiero e la volontà del dottor Upledger, c’è oggettivamente il fatto che la dottrina di positivo/negativo è polare ad una logica olistica e sistemica in quanto separa e separando non prevede integrazione e soluzioni evolutive.
Inoltre è un falso linguistico-scientifico, poiché, in termini bio-chimico-fisici, è l’eccesso di ioni positivi di un Organismo che porta il tumore, non il contrario. Infatti, l’Essere Umano in buona salute è elettrizzato negativamente. In condizioni patologiche si elettrizza positivamente perdendo ioni.
“La natura umana è sottoposta a ritmi biologici ineluttabili, frequenza polso, frequenza respiratoria, ritmi mestruali, (ecc.), che regolano il nostro equilibrio. Tali cadenze sono di natura vibratoria. Tutti gli shock, fisici o psichici, generano cariche positive (…)”. (dottor Jean Valnet, Aromathérapie)
Studi specifici del dottor Charles Laville, già negli anni dello scorso secolo, hanno condotto alla costruzione di un apparecchio noto come “negativizzatore elettrico” che, dotato di una carica elettrica che per forma, tensione ed intensità, possieda le stesse caratteristiche di quella di cui è dotata la cellula e agisce in maniera “esponenziale” (noi diremmo….quantica) con “forme” di micro-energia atte a ristabilire la giusta ionizzazione NEGATIVA all’ organismo in disfunzione.
7. Gli operatori Upledger dell’Upledger Italia adotteranno le modalità che riterranno più opportune ai fini della facilitazione dei processi umani di auto-correzione fisiologica dell’organismo, purché siano non-invasivi e privi di rischi. Inoltre, la persona che riceve il trattamento verrà informato, al momento giusto e con termini semplici e diretti, di quanto sta accadendo. Desideriamo che le persone che si affidano alle cure dei Facicitatori vengano a conoscenza dell’origine dei loro problemi e di quanto si sta facendo per facilitarne la soluzione. Desideriamo, inoltre, che le persone si rendano conto che la loro aspirazione al benessere rappresenta l’obiettivo comune a cui contribuire in maniera significativa.
1. Come Facilitatore Upledger, si intende: colui il quale, in possesso di specifica formazione in Tecnica Cranio Sacrale e Rilascio Somato-Emozionale, opera nella visione globale dell’individuo, stimolando le risorse vitali della persona che riceve i suoi specifici trattamenti, proponendogli una maggiore consapevolezza in rapporto a se stesso, allo stile di vita ed all’ambiente che lo circonda.
2. Il Facilitatore Upledger si avvale di specifiche tecniche manuali non invasive e rispettose della persona, che prevedono un contatto dolce e leggero applicato in varie zone del corpo, direttamente o indirettamente collegate al Sistema Cranio Sacrale (Sistema Respiratorio Primario), comprese le zone connesse al Sistema Viscerale.
3. Tali trattamenti operano attraverso l’ascolto, la palpazione, la sincronizzazione e la stimolazione dei ritmi biologici che tendono all’attivazione delle risorse innate dei sistemi fisiologici, delle intrinseche capacità di riequilibrio, della spontanea riorganizzazione delle funzioni vitali e della capacità di armonizzazione con i ritmi naturali.
4. Il Facilitatore che è socio dell’Upledger Italia può svolgere la sua attività professionale in ambiti pubblici, privati, associativi; esercitare con autonomia operativa, nel rispetto Costituzionale e delle Leggi vigenti e dello Statuto e del Codice Deontologico dell’Upledger Italia; non interferisce in nessun caso nel rapporto medico-paziente o nel rapporto con altri specialisti della salute o del benessere; nel suo operato integra e supporta l’azione svolta dalla Medicina ufficiale o da altri specialisti della salute o del benessere.
1. Per Facilitatore Upledger si intende qualsiasi professionista che abbia portato a compimento con buon esito i programmi ed i progetti formativi in Tecnica Cranio Sacrale (CST) e Rilascio Somato-Emozionale (SER®), siano essi rivolti all’applicazione pratica della tecnica e/o siano essi rivolti alla diffusione didattica della tecnica stessa, così come sono stati intesi ed organizzati dall’Upledger Italia, dal suo Statuto e dal presente Codice Deontologico e/o da altre realtà riconosciute dall’Upledger Italia, approvate e sostenute e nel rispetto delle normative di Legge vigenti.
2. Il Facilitatore Upledger è tenuto alla conoscenza, tra le altre, della bibliografia riguardante i risultati di ricerche, studi e sperimentazioni iniziate già dal medico americano John Edwin Upledger (1932 – 2012) negli anni ’70, negli Stati Uniti d’America e successivamente evolute e codificate a livello mondiale come metodica manuale, con i nomi internazionali: CranioSacral Therapy e SomatoEmotional Release.
3. La professione del Facilitatore Upledger si fonda sul valore, l’irripetibilità, l’unicità, la dignità e il rispetto dei diritti delle persone, di qualsiasi sesso, età, ceto sociale, etnia, cultura, credo politico e religioso, nonché sull’affermazione di libertà, uguaglianza, socialità, solidarietà individuale e sociale.
4. Il Facilitatore Upledger valorizza l’autonomia dell’individuo e, attraverso il suo sistema auto-correttivo, la sua oggettività e soggettività, le risorse della persona ed una maggiore e consapevole assunzione di responsabilità della persona verso se stesso e verso terzi.
5. Il Facilitatore Upledger è responsabile nei confronti delle persone che si rivolgono alle sue cure, in particolare per il rispetto del segreto professionale e per la considerazione umana, e accoglie ogni persona, gruppo, famiglia, comunità o aggregazione sociale portatrice di una domanda di intervento, come unica e distinta da altre situazioni analoghe.
6. Il Facilitatore Upledger, attraverso il suo intervento e il suo impegno professionale, si prende cura delle persone senza mai essere condizionato impropriamente da sesso, età, stato civile, razza, nazionalità, religione, condizione sociale, ideologia politica o qualsiasi differenza o caratteristica personale degli individui a cui rivolge il suo operato e non esprime giudizi di valore su di essi o sul loro comportamento.
7. Si auspica si sollecita fortemente che il Facilitatore Upledger, nell’esercizio delle sue funzioni, presti la propria opera professionale ai più bisognosi senza pretendere remunerazione.
8. Il Facilitatore Upledger dimostra giudizio e buon senso in ogni circostanza nei confronti delle persone che ricevono questa tecnica e si astiene, da qualsiasi procedimento che potrebbe essere loro nocivo. Inoltre, nell’esercizio della professione, si orienta su scelte di comportamento consone ai livelli di responsabilità in cui si trova ad operare, senza mai frapporre alla professione il proprio interesse esclusivo e personale.
9. La professione di Facilitatore Upledger è basata sull’autonomia tecnico-professionale, sull’indipendenza di giudizio, in base alle proprie e specifiche conoscenze della professione. Il Facilitatore Upledger ha il dovere di difendere la propria autonomia ed unicità professionale da ogni condizionamento e pressione operata da professionisti della stessa o di altre materie, pur relazionandosi e operando con essi. Il Facilitatore Upledger, se in assenza di una specifica legislazione che regolamenta il settore, o in mancanza di una normativa statale, contrasta comunque l’esercizio abusivo della professione da parte di persone non qualificate. Il Facilitatore Upledger utilizza il proprio titolo professionale esclusivamente per attività ad esso pertinenti e non si avvale di esso per alcuna attività ingannevole o impropria.
10. Il Facilitatore Upledger socio dell’Upledger Italia è tenuto a conoscere questo Codice Deontologico, a comprenderlo, rispettarlo e diffonderlo anche attraverso collaborazioni e aiuto vicendevole con i colleghi, convalidandone l’uso corretto. L’inosservanza e l’ignoranza delle norme e dei principi del presente Codice Deontologico, come ogni azione non consona al corretto esercizio della professione, sono punibili con le procedure disciplinari previste dallo Statuto dell’Upledger Italia.
1. Il Facilitatore Upledger, può operare all’interno dell’Upledger Italia o partecipando ai programmi ed ai progetti formativi organizzati dall’Upledger Italia o da altre realtà da essa riconosciute, o patrocinate, o approvate e sostenute, o in rapporto di dipendenza con Enti ed organismi pubblici o privati, o come libero professionista autonomo o associato, garantendo di non usare la sua posizione professionale per instaurare delle forme di conflitto o di concorrenza con l’attività dell’Upledger Italia.
2. Il Facilitatore Upledger è leale verso la professione che esercita e nei riguardi dell’Upledger Italia, è attento ad evitare tutte le azioni che potrebbero screditare o recare pregiudizio, o danno, alla professione e all’Upledger Italia; cura la propria crescita professionale attraverso il costante aggiornamento e si adopera per favorire la crescita e la promozione dell’Upledger Italia.
3. Il Facilitatore Upledger, nel proprio comportamento, è tenuto a essere sempre coerente alla dignità professionale ed in nessun caso fare abuso della sua posizione professionale; è tenuto a dimostrare maturità ed equilibrio in ogni questione connessa all’esercizio della professione ed essere consapevole delle proprie dinamiche personali, sia adoperandosi nella relazione con la persona che si affida alle sue cure, sia adoperandosi nelle relazioni con i soci di ogni natura dell’Upledger Italia, sia adoperandosi in tutti i diversi livelli richiesti dall’esercizio della professione, evitando in ogni modo e in qualunque forma di arrecare danno di qualunque natura ai soci o all’Upledger Italia.
4. Il Facilitatore Upledger è tenuto alla propria formazione continua al fine di garantire un alto livello di competenza teorico-pratica, all’impegno nella ricerca sul campo d’intervento e nell’ambito didattico e scientifico, alla garanzia di prestazioni adeguate e di qualità alle persone, all’impegno nella promozione, sviluppo e divulgazione della propria esperienza nel rispetto della privacy e del segreto professionale, per favorire la propria crescita professionale e quella degli associati dell’Upledger Italia.
Capo 1. RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DELLA SOCIETÀ
1. Il Facilitatore Upledger è tenuto a contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone, impegnando la propria competenza professionale allo sviluppo di programmi utili a tale miglioramento.
2. Il Facilitatore Upledger è tenuto a predisporre ricerche e progetti a favore del benessere della collettività, agendo in modo da ampliare le opportunità di tutte le persone e con particolare attenzione alle persone in situazioni di svantaggio.
3. Qualsiasi forma di pubblicità o di operato concernente l’attività professionale deve essere ispirata ai principi di decoro, serietà tecnico-scientifica e tutela dell’immagine della professione e dell’Upledger Italia che rappresenta, evitando comportamenti scorretti e finalizzati al mero procacciamento della clientela esclusivamente a scopi commerciali, personali e non professionali, o di potere.
Capo 2. DIRITTI DELLA PERSONA (PAZIENTE/CLIENTE/UTENTE/DISCENTE)
1. Il Facilitatore Upledger esplica la sua competenza professionale per sviluppare il sistema auto-correttivo della persona e per promuovere le potenzialità individuali, soggettive e sociali della persona, creando le condizioni per farla partecipare in modo consapevole alle fasi dell’intervento professionale.
2. Nello svolgimento della professione, Il Facilitatore Upledger deve fornire ad ogni persona che si affida alle sue specifiche competenze, un’ampia informazione sui diritti, vantaggi, svantaggi, impegni, risorse, programmi e strumenti professionali e quindi riceverne esplicito consenso direttamente, o da chi li rappresenta legalmente, rispettando le procedure autorizzate dall’Upledger Italia.
3. Il Facilitatore Upledger deve avere il consenso delle persone ad applicare questa tecnica e qualora altre persone fossero presenti durante l’intervento, informarle nel caso in cui tale intervento fosse attuato per motivi di studio o tirocinio in formazione (proponendo alle persone l’apposito Consenso Informato), o di ricerca.
4. Le prestazioni professionali del Facilitatore Upledger a persone minorenni, sono subordinate al consenso di chi esercita la potestà genitoriale o di tutela. Sono fatti salvi i casi in cui le prestazioni professionali avvengano su ordine dell’Autorità legalmente competente o in strutture legislativamente preposte o realizzate in team con altri professionisti che richiedano l’intervento del Facilitatore Upledger, assicurando questi all’essere in regola con i requisiti di legge necessari all’intervento.
Capo 3. REGOLE DI COMPORTAMENTO DELIL FACILITATORE UPLEDGER
1. Il Facilitatore Upledger s’impegna a favorire il rapporto professionale solo finché la situazione lo richiede o finché si renda necessario. Nel caso si renda necessario un intervento di diversa specializzazione deve, senza indugio, indirizzare la persona verso questa opportunità.
2. Il Facilitatore Upledger, quando esistono condizioni obiettive, può avvalersi di altre consulenze specialistiche o di altre metodiche per le quali è professionalmente abilitato, concordando modalità e contenuti con la persona che riceve dette metodiche e descrivendone la loro specificità ed utilità.
3. Il Facilitatore Upledger rispetterà rigorosamente opinioni, valori, modi di essere della persona, anche se non condivisi e l’intervento professionale deve essere svolto nel pieno rispetto della persona che si affida alle sue cure, tenendo conto del suo stato psicofisico, senza menomazioni dei suoi diritti.
4. Il Facilitatore Upledger non può utilizzare per interessi o vantaggi propri la relazione con le persone che si affidano alle sue cure, deve evitare commistioni tra ruolo professionale e vita privata, non instaurare relazioni significative di qualunque altra natura nel corso del rapporto professionale, sia esso di natura tecnico/terapeutico/applicativa sia esso di natura didattica/educativa e se dovesse insorgere un coinvolgimento di tale natura, dovrà interrompere immediatamente il proprio rapporto professionale con la persona, sia esso paziente/cliente sia esso discente, pur garantendone l’assistenza attraverso l’intervento di altri colleghi professionisti. È vietata qualsiasi attività che in ragione del rapporto professionale possa produrre vantaggi di tipo patrimoniale o non patrimoniale al di fuori del compenso professionale concordato ed è vietata qualsiasi forma di compenso che non costituisca il corrispettivo professionale.
Capo 4. SEGRETO PROFESSIONALE E RISERVATEZZA
1. Il Facilitatore Upledger è tenuto alla conoscenza ed all’ottemperanza della legge sulla Privacy (D. L. 30 giugno 2003, n. 196 e s.m., GDPR 679/16, D.L. 101/2018) e di aver preso conoscenza dell’informativa ex art. 13 D. Lgs. e dell’Informativa sul Trattamento dei Dati Personali, alla sua applicazione nella raccolta e trattamento dei dati personali per i procedimenti amministrativi dell’Upledger Italia. È inoltre tenuto alla conoscenza di tutte le Leggi normative e disposizioni di Legge (regionali e nazionali) che regolamentano lo svolgimento e l’applicazione della sua professione (L. 4/2013 e norme UNI).
2. Il Facilitatore Upledger è tenuto al segreto professionale e lo esige da coloro con i quali collabora e che possono avere accesso, di fatto e di diritto, alle informazioni private e riservate.
3. La rivelazione del segreto professionale è consentita solo per gli obblighi di legge o per i seguenti motivi:
4. La trasmissione ad altre persone, fisiche o giuridiche, di documentazione relativa ai fruitori della tecnica, se non autorizzata dagli stessi o dal loro legale rappresentante, comporta la conseguente trasgressione del segreto professionale.
5. Il Facilitatore Upledger deve aver cura del materiale documentario riferito alla persona che presenta tale documentazione e salvaguardarlo da ogni indiscrezione; deve consentire alla persona stessa o al suo legale rappresentante l’accesso a tutta la documentazione che la riguarda. Nel caso di eventuali comunicazioni e pubblicazioni, ove concordato, tutelerà l’anonimato. Per eventuali registrazioni o materiale audio-visivo riguardante il rapporto professionale del Facilitatore Upledger e la persona che ne usufruisce, dovrà acquisire la firma della persona o del legale rappresentante.
6. Il Facilitatore Upledger, nei rapporti con la stampa e con altri mezzi d’informazione e diffusione, anche multimediali (internet, siti web, social network, ecc.), deve essere adeguato al ruolo ricoperto all’Upledger Italia, come esplicitato dallo Statuto e dal presente Codice Deontologico, nel rilasciare dichiarazioni o interviste. È tenuto alla riservatezza, all’equilibrio e al rispetto del segreto professionale.
Capo 1. RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DEI COLLEGHI E DI ALTRI PROFESSIONISTI
1. Il Facilitatore Upledger è tenuto a una collaborazione corretta e fiduciosa con i colleghi e gli altri professionisti e promuove un sistema di rete integrato fra gli interventi per dare risposte adeguate a salvaguardare la globalità della persona e a realizzare una buona comunicazione interpersonale.
2. Il Facilitatore Upledger si adopera per la soluzione dei contrasti professionali con lealtà e correttezza.
3. Il Facilitatore Upledger è tenuto a fornire, ai colleghi con cui collabora, informazioni sulle specifiche competenze e sulla metodologia applicata e a chiedere il rispetto delle norme etiche e deontologiche che sottendono la professione.
4. Nel presentare le proprie ricerche o documentazioni, Il Facilitatore Upledger è tenuto a non rilasciare dichiarazioni mendaci o omissive e ad indicare la fonte dei contributi altrui.
5. Il Facilitatore Upledger si astiene dal dare pubblicamente o privatamente giudizi lesivi del decoro e della reputazione di colleghi e/o collaboratori, anche in ordine alla loro formazione e competenza professionale, soprattutto se tali giudizi sono espressi in tal modo da procurare qualsiasi forma di danno ai colleghi o ai collaboratori o all’Upledger Italia.
6. Il Facilitatore Upledger, nel caso di mancanza di competenza o di violazione dell’etica professionale di un collega, deve innanzitutto tutelare l’interesse ed il benessere della persona (fruitore) che ha usufruito dell’applicazione della tecnica o dell’apprendimento della metodica ed ha l’obbligo di segnalare la situazione (ove insanabile con i propri mezzi) ed esprimere eventuali valutazioni o critiche alla categoria o al collega, attraverso i canali appropriati messi a disposizione dall’Upledger Italia (come da Statuto).
7. Il Facilitatore Upledger è tenuto a comunicare i progressi delle sue conoscenze alla comunità professionale dei soci, anche a mezzo dell’Upledger Italia, al fine di favorirne la diffusione per scopi del benessere umano e sociale.
Capo 2. RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DELL’UPLEDGER ITALIA
1. Il Facilitatore Upledger è tenuto ad essere leale nei confronti dei colleghi e dei collaboratori e ad agire sempre nel comune interesse e nell’interesse dell’Upledger Italia, in quanto organizzazione di appartenenza.
2. Il Facilitatore Upledger è tenuto a rifuggire da situazioni di lavoro che potrebbero comportare incompatibilità con i principi e le norme del Codice Deontologico e che potrebbero non garantire rispetto e riservatezza ai soci dell’Upledger Italia e ai fruitori della tecnica Upledger e compromettere pesantemente la qualità degli interventi professionali.
3. Il Facilitatore Upledger deve esigere il rispetto del suo profilo professionale e delle sue competenze nelle funzioni professionali nonché la garanzia del rispetto del segreto d’ufficio.
4. Il Facilitatore Upledger è tenuto a impegnarsi per contribuire al miglioramento dell’Upledger Italia, con cui collabora o in cui presta la sua professionalità o dalla quale riceve prestazioni e servizi, con un rapporto leale verso l’organizzazione, usando i canali appropriati e collaborando alle azioni di pianificazione e programmazione o attivandone di di nuovi assieme ad essa.
5. Il Facilitatore Upledger deve tendere a sviluppare l’attività professionale a livelli funzionali diversi, per consentire la massima efficacia dell’intervento e deve avanzare opportunità di aggiornamento e formazione. È quindi tenuto, tra le opportunità che sono offerte, a mantenere un livello adeguato di preparazione professionale e di aggiornamento, attraverso la frequenza a eventi, corsi, seminari, e iniziative volte a tale scopo e organizzate dall’Upledger Italia.
6. Il Facilitatore Upledger non deve in alcun modo arrecare danno all’Upledger Italia a cui è associato, è tenuto a mantenere un comportamento tale da non porsi in contrasto con essa e evitare di suggerire o dar adito a maldicenze, illazioni o atti avversi nei confronti della stessa e dei suoi Soci e collaboratori.
7. Il Facilitatore Upledger è tenuto riferire all’Upledger Italia, senza violare le norme del Codice Deontologico, ogni atteggiamento, atto, critica posta nei confronti dell’Upledger Italia stessa, a cui e associato ed è tenuto a rifuggire da situazioni di lavoro che potrebbero comportare un suo coinvolgimento contrario ad essa, al suo Statuto e al Codice Deontologico.
1. Tutti i membri dell’Upledger Italia hanno diritto:
a) ad essere trattati con eguale rispetto e considerazione e a non essere discriminati direttamente o indirettamente, in ragione di uno o più fattori, inclusi la religione, il genere, l’orientamento sessuale, la coscienza e le convinzioni personali, l’aspetto fisico e il colore della pelle, la lingua, le origini etniche o sociali, la cittadinanza, le condizioni personali e di salute, la gravidanza, le scelte familiari, l’età nonché il ruolo che occupano all’interno dell’Upledger Italia;
b) ad essere valutati secondo criteri di merito e/o in relazione ad obiettivi predefiniti e, per quanto riguarda gli studenti, in relazione ai programmi di studio.
Per approfondimenti ad a) e b)
2. L’Upledger Italia non tollera abusi o fastidi di natura sessuale, in quanto lesivi della dignità umana ed assicura alle vittime una sollecita protezione libera dal pregiudizio. L’abuso e le molestie sessuali che siano definiti come richieste in qualsiasi forma di favori sessuali, proposte indesiderate di prestazioni a contenuto sessuale, e/o atteggiamenti o espressioni verbali e non verbali degradanti ed aventi ad oggetto la sfera personale della sessualità, quando rivolti ad una persona, a prescindere dal suo sesso ed orientamento sessuale. Tali atteggiamenti ed abusi creano l’esistenza di una posizione asimmetrica tra chi molesta e la vittima delle molestie e costituiscono elemento aggravante dell’abuso sessuale.
3. I soci dell’Upledger Italia, qualunque sia la loro posizione al suo interno, non devono assumere:
4. I destinatari del Codice Deontologico sono tenuti ad astenersi da ogni comportamento che possa dar luogo a conflitti d’interesse. Inoltre, i Soci educatori, che possono essere docenti, assistenti, collaboratori e consulenti didattici, ecc., (chiamati per brevità qui di seguito: educatore o educatori) sono tenuti a:
5. Il presente Codice Deontologico si applica anche a tutto il personale dipendente e ai collaboratori con diverse mansioni e ruoli nell’Upledger Italia, siano essi a tempo indeterminato e determinato o con altre forme contrattuali stipulate con l’Upledger Italia, compresi i collaboratori ed esperti interni ed esterni, istruttori e docenti, nonché ai soci che rivestono cariche all’interno dell’Upledger Italia, quindi anche a tutti i Soci che collaborano con l’Upledger Italia.
Le disposizioni del presente Codice Deontologico si applicano, altresì, in quanto compatibili, a tutti i soggetti che intrattengono rapporti con l’Upledger Italia ed in particolare ai collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, ivi inclusi gli incarichi di didattica, o che intrattengano un rapporto formalizzato con l’Upledger Italia, oltre quanto già previsto dal Codice Deontologico dell’Upledger Italia stessa.
6. Il Socio che collabora con l’Upledger Italia conosce e osserva le leggi, i protocolli, i regolamenti, lo Statuto e le disposizioni dell’Upledger Italia, oltre al presente Codice Deontologico, anch’esso pubblicato sul sito web dell’Upledger Italia.
Il Socio che collabora con l’Upledger Italia rispetta altresì i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità, ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenza e imparzialità rispetto agli interessi privati, astenendosi in caso di conflitto di interessi.
7. Il Socio che collabora con l’Upledger Italia non usa a “fini privati” le informazioni di cui dispone per ragioni d’ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti assegnatigli o nuocere agli interessi o all’immagine dell’Upledger Italia. Nell’ambito del presente Codice Deontologico, per “fini privati” si intende ogni fine diverso da quello associativo e pertinente al rapporto con l’Upledger Italia.
8. Il Socio che collabora con l’Upledger Italia esercita i propri compiti orientando l’azione amministrativa ai principi di economicità, efficienza ed efficacia. In particolare, nella gestione di risorse dell’Upledger Italia, ai fini dello svolgimento delle attività amministrative e/o che prevedono un compenso economico, segue la logica del contenimento dei costi che non pregiudichino la qualità dei risultati.
Nei rapporti con i destinatari dell’azione amministrativa e/o economica dell’Upledger Italia in particolare, il Socio che ha un rapporto di collaborazione che prevede delle spettanze a fronte di servizi utili all’Upledger Italia, è tenuto a:
9. In ogni caso, indipendentemente dalla circostanza che il fatto costituisca reato, il Socio che collabora con l’Upledger Italia non chiede, per sé o per altri, regali o altri vantaggi o profitti personali, neppure se di modico valore, a titolo di corrispettivo per compenso ad un atto previsto dal proprio ruolo, da soggetti che possano trarre benefici da decisioni o attività inerenti il proprio ruolo, né da soggetti nei cui confronti è chiamato a svolgere o a esercitare attività o potestà proprie del ruolo ricoperto;
10. Il Socio che collabora con l’Upledger Italia e/o che riveste una carica all’interno dell’Upledger Italia e/o che riveste la figura di educatore verso i discenti e gli utenti:
11. A nessun Socio dell’Upledger Italia che riveste una carica all’interno dell’Upledger Italia stessa e/o che riveste la figura di educatore verso i discenti e di operatore verso gli utenti, è consentito utilizzare direttamente o indirettamente l’autorevolezza della propria carica, o della propria posizione accademica, o dell’ufficio, al fine di forzare altri componenti dell’Upledger Italia, o terzi, a eseguire prestazioni o servizi vantaggiosi per sé, per propri amici o parenti, sempre che tale esecuzione non sia configurabile come un obbligo giuridico.
L’abuso può ricorrere anche attraverso comportamenti che, seppur non illegittimi, siano palesemente in contrasto con lo spirito di norme e regolamenti dell’Upledger Italia.
12. Il Socio che collabora con l’Upledger Italia e/o che riveste una carica all’interno dell’Upledger Italia e/o che riveste la figura di educatore verso i discenti e gli utenti, è tenuto a:
13. Nella conclusione di accordi e negoziati e nella stipula di contratti per conto dell’Upledger Italia, nonché nella fase di esecuzione degli stessi, il Socio che collabora con l’Upledger Italia e/o che riveste una carica all’interno dell’Upledger Italia e/o che riveste la figura di educatore verso i discenti e/o che esegue dei trattamenti verso utenti, non ricorre a mediazione di terzi, né corrisponde o promette ad alcuno vantaggi o profitti personali a titolo di intermediazione, né per facilitare o per aver facilitato la conclusione o l’esecuzione del contratto, fatta eccezione nei casi in cui l’Upledger Italia abbia deciso di ricorrere all’attività di intermediazione professionale.
Al fine di prevenire e contrastare ipotesi di conflitto d’interessi, nonché di dar seguito agli adempimenti connessi a seguito di astensione del Socio in conflitto di interessi, onde garantire il rispetto di principi di efficienza ed efficacia nell’azione amministrativa e/o sanzionatoria, l’Upledger Italia può adottare iniziative di collaborazione con altre Amministrazioni.
14. Costituiscono parte integrante del presente Codice Deontologico, i seguenti principali argomenti e le conseguenti regole di comportamento etico, così come sono state in esso contemplate e trattate:
Qualora da uno stesso comportamento possano derivare la responsabilità disciplinare e la violazione del Codice Deontologico, si procede in via disciplinare (come da Statuto dell’Upledger Italia).
15. A fronte di segnalazioni pervenute all’Upledger Italia in merito al non adempimento, o al mancato rispetto delle norme dello Statuto e del presente Codice Deontologico, l’Upledger Italia provvederà ad attuare un procedimento disciplinare e/o sanzionatorio.
16. Nell’ambito di un’eventuale procedimento disciplinare e/o sanzionatorio, spettante agli organi competenti dell’Upledger Italia, instaurato in merito a fatti costituenti oggetto della segnalazione da parte di un socio, indipendentemente dalla propria posizione all’interno dell’Upledger Italia, l’identità del segnalante non può essere rivelata senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell’addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione.
Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione, l’Upledger Italia provvederà ad attuare le sanzioni adeguate ai fatti, oggetto della segnalazione, tramite gli Organi competenti dell’Upledger Italia.
17. Decoro professionale.
Il Facilitatore Upledger si impegna a tutelare, attivamente e responsabilmente, il decoro personale proprio e della professione in ogni ambito e circostanza e si attiva costantemente e senza vantaggio personale a promuoverne il ruolo di Facilitatore.
18. Solidarietà e rispetto.
Il Facilitatore Upledger impronta costantemente la sua attività professionale alla solidarietà e al rispetto di tutti i Colleghi di cui riconosce e valorizza lo specifico apporto e contributo, tutelandone la dignità. Non deve esprimere giudizi o critiche sull’operato di altri Colleghi e collaboratori e soci, in presenza di utenti terzi o comunque di estranei e al di fuori degli organismi associativi.
19. Rapporto con altre professioni di categoria.
Il Facilitatore Upledger, nell’esercizio professionale, deve garantire la più ampia collaborazione e favorire la comunicazione tra tutti gli operatori coinvolti nel processo assistenziale, didattico e applicativo, nel rispetto della centralità della persona assistita e delle peculiari competenze professionali di ognuno.
20. Pubblicità professionale.
Al Facilitatore Upledger è consentita la pubblicità professionale nelle modalità e nei termini stabiliti dalle leggi vigenti, dallo Statuto e dal Codice Deontologico. Ogni utilizzo improprio o illegittimo degli strumenti di informazione e pubblicità è considerato un comportamento deontologicamente scorretto.
21. Il Facilitatore Upledger si adopererà alla diffusione dei valori fondamentali dell’integrità, dell’onestà, della legalità, della solidarietà, della sussidiarietà, dell’accoglienza, del dialogo, dell’eccellenza, del decoro, della valorizzazione del merito, delle capacità e delle competenze individuali, dell’uguaglianza, nonché della prevenzione e del rifiuto di ogni ingiusta discriminazione, violenza, abuso e attenzione impropria.
22. Il Facilitatore Upledger non dovrà mai fare ricorso a pratiche esercitate a dispetto dell’utente e abusando della sua fiducia, della sua ignoranza, della sua credulità, del suo smarrimento o del suo stato emotivo, è inammissibile.
Inoltre è inammissibile promettere il buon esito di un trattamento, in particolare quando si tratta di problemi che allo stadio attuale delle conoscenze mediche sono ritenuti “malattie incurabili”.
23. Il Consiglio Direttivo istruisce e presiede (con il parere del Collegio dei Probiviri, ove richiesto dalle normative) lo svolgimento del provvedimento disciplinare e/o sanzionatorio a carico dei soci inadempienti. Verificate le prove e i documenti, sentito il socio interessato e i soggetti in causa, in caso di acclarata violazione della Legge, dello Statuto e del Codice Deontologico, possono essere applicate le seguenti, eventuali sanzioni: avvertimento/censura, sospensione del socio a tempo determinato, esclusione dall’Upledger Italia.
24. Il Facilitatore Upledger dovrà comportarsi costantemente in modo cordiale, con la dovuta sensibilità e professionalità verso l’utente e verso il pubblico. Dovrà attuare e instaurare un ottima relazione professionale ed essere disposto a collaborare con tutti i settori del mondo sanitario e non, avendo come scopo primario il benessere delle persone.
25. La verità è parte essenziale del rapporto Facilitatore/utente. La professionalità e l’osservanza degli standard etici riportati in questo Codice e nelle Leggi rafforzeranno questa verità.
Gli utenti hanno la priorità. Chi cerca aiuto può essere ansioso e vulnerabile. Gli utenti possono non avere la conoscenza professionale del Facilitatore Upledger o il suo bagaglio culturale, e possono avere aspettative non realistiche sui trattamenti proposti.
26. Il Facilitatore e/o l’educatore Upledger non deve abusare della sua posizione professionale cercando di ottenere vantaggi o profitti personali oppure rapporti sessuali con gli utenti o con i discenti o con persone a loro vicine. Tale comportamento è importantissimo per non ledere la fiducia tra Il Facilitatore e l’utente o il discente e può inoltre compromettere le capacità di giudizio e pratica.
Fa parte dei doveri professionali evitare tali situazioni o tali comportamenti ma anche evitare qualsiasi tipo di comportamento che possa portare o stimolare o essere scambiato per tali situazioni.
Se si pensa, o si presentano dei segnali che possano suggerire che una relazione interpersonale o una relazione a sfondo sessuale con un utente o con un discente si possa presentare, si è obbligati ad interrompere:
Nel momento della chiusura di un rapporto professionale tra operatore e utente, ci si deve sforzare affinché si aiuti l’utente a trovare un altro Facilitatore Upledger a cui, con il consenso dell’utente, si forniranno tutte le informazioni relative ed utili all’utente stesso.
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